Sembra
impossibile ma…
L’infinita
biblioteca di Babele immaginata da Borges esiste davvero. O almeno le
somiglia molto. Immaginate di entrare all’interno di un immenso
occhio, uno spazio grande come cinque campi di calcio con cinque
piani di pareti morbide e sinuose interamente fatte di scaffali con
migliaia di libri “a vista”.
Benvenuti
nella nuova biblioteca di Tianjin, città cinese di 15 milioni di
abitanti dove di recente ha aperto i battenti “L’occhio di
Binhai” (il nome del quartiere che la ospita), futuristica
biblioteca pubblica con un patrimonio di un milione e 200.000 libri.
Certo, siamo lontani dai 170 milioni di volumi della British Library,
o dai 158 milioni della Biblioteca del Congresso di Washington, le
più grandi del mondo. Ma qui sono tutti esposti e immediatamente
disponibili.
L’opera
è stata realizzata in soli tre anni dallo studio di design e
architettura olandese MVRDV, e oltre al vastissimo auditorium sferico
ospita un'area di lettura al piano terra, aree di ristoro e uffici e
aule PC e audio ai piani superiori.
Se
poi fate due passi in centro a Tianjin, uscendo dalla biblioteca di
Babele vi potreste trovare… sulla passeggiata a mare di Viareggio.
Già, perché Tianjin e l’odierno nome di Tientsin, dal 1901 al
1947 concessione territoriale italiana e presidio della Regia Marina.
E qui, sul lungofiume Hai, sorge il quartiere italiano, costruito
nella prima metà del novecento in stile liberty e art déco
versiliese ispirato agli edifici dei viali a mare viareggini. E
salvaguardato e ristrutturato dalle amministrazioni locali.
Visitarlo
è come entrare in una cittadina italiana degli anni trenta. Le
strade del quartiere, dominato da un’alta torre a forma di fascio
littorio, conservano i nomi d’anteguerra con caserme, scuole e
ville private che si allineano intorno alla fontana dedicata a Marco
Polo. Date un’occhiata alla biblioteca e poi fatevi un giro
nell’italian style town di Tianjin.
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