giovedì 7 maggio 2020

483 - LE SORPRESE DI TIANJIN




Sembra impossibile ma…
L’infinita biblioteca di Babele immaginata da Borges esiste davvero. O almeno le somiglia molto. Immaginate di entrare all’interno di un immenso occhio, uno spazio grande come cinque campi di calcio con cinque piani di pareti morbide e sinuose interamente fatte di scaffali con migliaia di libri “a vista”.

Benvenuti nella nuova biblioteca di Tianjin, città cinese di 15 milioni di abitanti dove di recente ha aperto i battenti “L’occhio di Binhai” (il nome del quartiere che la ospita), futuristica biblioteca pubblica con un patrimonio di un milione e 200.000 libri. Certo, siamo lontani dai 170 milioni di volumi della British Library, o dai 158 milioni della Biblioteca del Congresso di Washington, le più grandi del mondo. Ma qui sono tutti esposti e immediatamente disponibili.

L’opera è stata realizzata in soli tre anni dallo studio di design e architettura olandese MVRDV, e oltre al vastissimo auditorium sferico ospita un'area di lettura al piano terra, aree di ristoro e uffici e aule PC e audio ai piani superiori.

Se poi fate due passi in centro a Tianjin, uscendo dalla biblioteca di Babele vi potreste trovare… sulla passeggiata a mare di Viareggio. Già, perché Tianjin e l’odierno nome di Tientsin, dal 1901 al 1947 concessione territoriale italiana e presidio della Regia Marina. E qui, sul lungofiume Hai, sorge il quartiere italiano, costruito nella prima metà del novecento in stile liberty e art déco versiliese ispirato agli edifici dei viali a mare viareggini. E salvaguardato e ristrutturato dalle amministrazioni locali.

Visitarlo è come entrare in una cittadina italiana degli anni trenta. Le strade del quartiere, dominato da un’alta torre a forma di fascio littorio, conservano i nomi d’anteguerra con caserme, scuole e ville private che si allineano intorno alla fontana dedicata a Marco Polo. Date un’occhiata alla biblioteca e poi fatevi un giro nell’italian style town di Tianjin.





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