Sembra
impossibile ma…
Una
fedele riproduzione a grandezza naturale della città di Parigi, con
repliche dei principali monumenti – dalla Torre Eiffel all’Arco
di Trionfo a Notre Dame – ma anche dei boulevard, delle ferrovie
con le principali stazioni, dei quartieri lungo la Senna, è stata
costruita in gran segreto nel 1917 e poi rismontata un paio d’anni
dopo.
I
terribili bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale hanno
cancellato il ricordo di quelli meno letali ma comunque violenti
della Grande guerra: con i loro raid notturni i bombardieri tedeschi,
detti Gotha, sganciarono sull’Inghilterra e sulla Francia migliaia
di bombe causando centinaia di morti. I radar non esistevano ancora,
e gli aerei sorvolavano di notte la zona da bombardare e sganciavano
la loro bomba sul primo bersaglio avvistato, per poi fuggire. Così
nacque l’idea della “faux Paris”.
Una
città fantasma creata per essere distrutta, uno specchietto per le
allodole per far sganciare le bombe tedesche lontano dalla vera
Parigi. Fra il 1917 e il 1918 così, a 25 chilometri dalla cattedrale
di Notre Dame, dove oggi sorge la cittadina di Maisons-Laffitte e
dove la Senna fa un’ansa simile a quella del centro parigino, fu
edificata la falsa “ville lumière”. Che per tener fede al suo
nome, di notte si illuminava con migliaia di luci colorate. Il
progetto fu affidato all’ingegner Fernand Jacopozzi, lo stesso che
aveva illuminato la Tour Eiffel, poi insignito della Legion d’Onore
(e la gente se ne chiedeva il motivo): luci colorate, forni per
imitare il bagliore di case, officine e fabbriche, monumenti ed
edifici in legno dipinto, tessuti traslucidi per imitare i tetti in
vetro delle fabbriche, e perfino un treno in movimento. Nel settembre
del 1918 ci fu l’ultimo raid aereo dei tedeschi su Parigi, poi finì
la guerra. A quanto pare, la città fantasma, rimasta incompiuta, non
fu mai bombardata.
Nella
seconda guerra mondiale in Nord Africa gli inglesi, guidati dal
prestigiatore Jasper Maskelyne, replicarono su larga scala e con
maggior successo l’operazione città fantasma. Ma questa è
un’altra storia, e ve la racconterò un’altra volta. Per ora
restiamo a Parigi, dove vi segnalo sempre in tema di bombardamenti
una strana abitudine. Se, seduti al tavolo di un bistrot,
all’improvviso sentite suonare tante sirene, non vi allarmate.
Succede ogni primo mercoledì del mese a mezzogiorno in punto. E’
la rete di allarme anti-aereo, udibile in tutta la città. Una
consuetudine iniziata a fine anni Trenta per verificare l’efficienza
dell’impianto da usare in caso di attacco militare o di catastrofi.
Guardate (e ascoltate) la clip.
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