Sembra
impossibile ma…
Esistono
ancora sul pianeta luoghi totalmente inesplorati dove, come nel
“Mondo perduto” di Conan Doyle, ancora oggi è possibile scoprire
piante ed animali sconosciuti. La notizia, (ringrazio l’amico
Enrico Spagnoli per la segnalazione) è recente, e magari ne
avrete già sentito parlare. Ma ha davvero dell’incredibile.
Avete
presente quei romanzi d’avventura (Conan Doyle ma anche Verne,
Wells…) e fumetti nei quali i protagonisti trovano l’accesso di
una misteriosa valle inesplorata abitata da animali sconosciuti o
estinti da migliaia di anni? Bene, è accaduto proprio questo. Tutto
inizia quando il professor Julian Bayliss, biologo ed esploratore
della Oxford Brookes University, scopre su Google Earth (!) una
foresta sconosciuta in mezzo al cono di un vulcano. «Qui - esclama -
non c’è mai stato nessuno, bisogna andare a vedere cosa c’è».
Il
dito dello scienziato indica Mount Lico in Mozambico, un vulcano
inattivo. E’ alto 700 metri. Ma una formidabile e ripidissima
parete rocciosa lo rende inaccessibile: a memoria d’uomo nessuno ci
ha mai messo piede. Nasce così una spedizione scientifica
internazionale composta da 28 tra biologi, entomologi, botanici. E da
due rocciatori famosi. Perché scalarlo non è facile. Seguono due
anni di preparazione (con corsi di alpinismo), poi, poche settimane
fa, l’arrampicata, con i due rocciatori che raggiunta la vetta
tendono due corde fino al campo base e recuperano uno per uno gli
scienziati. Una faticata tremenda, ma ne vale la pena.
Davanti
agli occhi degli studiosi, l’istantanea di un mondo scomparso. «È
stato come entrare in una macchina del tempo» dice Bayliss: una
foresta pluviale incontaminata, con piante e animali mai visti. I
bruchi sono migliaia e sono ovunque sugli alberi, i loro escrementi
cadono come una pioggia secca e soffice. E poi farfalle serpenti,
rane, rospi, roditori, insetti granchi e persino pesci del tutto
sconosciuti, un anfibio mai visto simile a un serpente, un roditore
dal naso camuso, e piante e fiori di cui si ignorava l’esistenza.
«Solo per catalogare tutto ci vorranno almeno due anni» conclude il
capospedizione appena rientrato da Mount Lico.
Che
conserva un ultimo mistero: chi ha fabbricato gli antichi vasi
semisepolti avvistati con stupore dal team, se nessuno è mai salito
lassù? Sarà una spedizione di antropologi a dare una risposta.
Guarda nei video Julian Bayliss raccontare la sua straordinaria spedizione in un documentario National Geographic e in una sua conferenza al Museo di storia naturale di Oxford.
Guarda nei video Julian Bayliss raccontare la sua straordinaria spedizione in un documentario National Geographic e in una sua conferenza al Museo di storia naturale di Oxford.
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