giovedì 11 giugno 2020

579 - IL GEMELLO CARCERATO


 

Sembra impossibile ma…

Un detenuto che stava scontando una lunga pena nel penitenziario di Pietras Gordas in Perù, da dove non era mai fuggito nessuno, ha realizzato una delle più incredibili evasioni della storia sostituendosi al fratello gemello che lo era andato a trovare.

10 gennaio 2017, Giancarlo Delgado, 28 anni, va a trovare il fratello gemello Alexander Jheferson condannato nel 2015 a 16 anni di carcere per violenza sessuale. I due si incontrano nell’area comune, Giancarlo consegna al fratello cibo e lettere di amici, tutto accuratamente controllato all’ingresso, poi lo segue nella cella, dove beve una bibita. E la massiccia dose di sedativi aggiunti a sua insaputa. Il filmato della telecamera della prigione poi mostra Alexander che, indossati i vestiti del fratello, attraversa tranquillo sei posti di controllo. Nessuno controlla il timbro sul braccio che viene fatto ai visitatori, il che per lui vuol dire uscire senza problemi dalla porta principale di Piedras Gordas, e più tardi per il direttore del penitenziario e per diverse guardie il licenziamento in tronco.

Intanto i secondini un po’ preoccupati entrano nella cella e vanno a svegliare quel detenuto che dorme ormai da parecchio tempo. Il povero Giancarlo, intontito dai sedativi, chiede alle guardie dov’è e cosa gli è successo, e alle loro risate racconta di aver bevuto la bibita e di non ricordare più niente, e giura di essere solo un visitatore, ma nessuno gli crede. Solo molte ore dopo le autorità verificano per scrupolo le sue impronte digitali, e scoprono che ha ragione. Problemi finiti per lui? Macché: tutti credono che sia complice del fratello. Arrestato e indagato per aver favorito l’evasione, riuscirà solo dopo parecchio tempo e molte difficoltà a provare la sua innocenza. Alexander intanto è latitante, la polizia gli dà la caccia e sulla sua testa c’è una grossa taglia. Lo arrestano un anno dopo a Callao. Al giudice spiega di aver “sacrificato” il gemello per il grande desiderio di vedere la madre, dopodiché mica poteva rientrare in cella. Giancarlo dal canto suo dice di volere ancora bene ad Alexander, ma visto quello che ha passato gli ci vorrà un po’ per perdonarlo. Andare a trovarlo? Difficile, anche perché dovrebbe salire fino ai 5.000 metri di Challapalca, il gelido carcere di massima sicurezza nel cuore delle Ande dove è rinchiuso.
 

 

 

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