Sembra
impossibile ma…
Se
scegliete il litorale giusto, potreste trovarvi di fronte ad
incredibili “bestie da spiaggia”. Prima guardate il video, poi ne
parliamo. Le “strandbeesten” (bestie da spiaggia) nascono dalla
fantasia dell’artista olandese Theo Jansen. Ma attenti, dietro
all’innegabile fascino estetico di queste sculture in movimento c’è
molto di più: uno straordinario e ambizioso progetto che vede
l’autore in veste di demiurgo (o, se siete darwiniani, di
coordinatore dell’evoluzione).
Jansen
è nato a Scheveningen 69 anni fa. Dopo gli studi diventa famoso, un
po’ come Orson Welles, grazie alla paura degli alieni: nel 1980
costruisce un disco volante nero in PVC, e lo fa volare sui cieli
olandesi, fra luci lampeggianti ed emissioni acustiche. Lo studio di
particolari prospettive poi lo fa sembrare enorme. Nella città di
Delft è il panico. Seguono, fino al 1986, altre invenzioni, come la
Painting Machine, un dispositivo di pittura automatica.
Il
passo successivo sono le Strandbeesten, sculture cinetiche,
“scheletri” di animali che si muovono spinti dal vento. Per
realizzarle utilizza solo sottili tubi in PVC, del tipo usato per
canalizzare gli impianti elettrici, nastro adesivo, elastici e
bottiglie di polietilene. Negli anni, riuscirà a dare loro movimento
autonomo in assenza di vento, grazie all’energia eolica
immagazzinata nelle bottiglie come aria compressa e insufflata con
pompe di bicicletta su pale a vento. E la capacità di “reagire”
a circostanze avverse dell’ambiente (acqua, vento) grazie a
semplici sensori meccanici e pneumatici.
Ed
eccoci al “progetto evoluzione”: Jensen da anni seleziona le sue
creature al computer, grazie a un algoritmo che analizza 24 ore al
giorno le diverse soluzioni riproducendo i meccanismi della selezione
naturale. Così le generazioni di animali da spiaggia si susseguono
sempre più raffinate e autonome. L’obiettivo finale è di
abbandonare sulle spiagge olandesi mandrie di sculture che si
muovono, si nutrono di vento e conducono un’esistenza “in
libertà”.
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