martedì 23 giugno 2020

682 - UN SALTO NEL FUTURO




Sembra impossibile ma...
C’è un film che se lo vedi oggi è un altro film da quello che uscì nelle sale nel 1991, e non potrà mai più essere lo stesso. “Fino alla fine del mondo” di Wim Wenders è classificato come film di fantascienza. Se lo vedi oggi e non lo hai visto un quarto di secolo fa, ti domandi: “Ma dov’è la fantascienza?”. Semplice. Non c’è più, perché tutto quello che sembrava impossibile nel 1991 e per i 3 o 4 anni successivi, oggi è reale e utilizzato da tutti. Il regista tedesco farcisce la pellicola con una serie di ritrovati tecnologici che al tempo sembravano visioni da un futuro lontano.

Vado a braccio e ricordo il navigatore satellitare, la moto con tre ruote, il videotelefono, il computer interattivo col touchscreen, il localizzatore di persone, l’auto con pilota automatico e i messaggi vocali e altre invenzioni oggi di uso quotidiano. Ora, Wenders non è Giulio Verne, ma, oltre che grande regista, è un figlio di buona donna (chissà se c’è il concetto, in tedesco): sicuramente prima di girare, si è fatto un tour fra le aziende ad alta tecnologia segnandosi i progetti in fase di realizzazione. E mentre noi al cinema pensavamo a come sarebbe migliore il pianeta con tutti quei gadget a facilitarci la vita, il mondo cambiava (in meglio?) grazie a quelle invenzioni. Ricordando un vecchio cartoon di Hanna & Barbera, da Antenati in breve siamo diventati Pronipoti. E non ce ne siamo manco accorti.

E , per restare nel mondo dei cartoons, che dire del manuale delle giovani marmotte? L’infallibile volume forniva ai nipoti di Paperino la risposta giusta a qualsiasi quesito. Che bella invenzione, pensavamo, del resto lo dicono tutti, in America sono 20 anni avanti, e a Paperopoli anche di più. Poi abbiamo smesso di credere alle favole, ma era comunque bello immaginare di sfogliare il manuale per replicare alle “provocazioni” che la prof di matematica chiamava interrogazioni, o per far bella figura con la ragazzina saputella con gli occhiali (il termine nerd non esisteva ancora). Peccato che non esista, peccato che sia irrealizzabile.

Ormai non ci speravamo più, il manuale disneyano era da tempo nel cassetto dei sogni irrealizzabili. Invece ci siamo trovati ad averlo tra le mani, a utilizzarlo ogni giorno, senza rendercene conto. E’ nato nel 2001, si chiama Wikipedia, non è proprio infallibile ma ha una risposta per ogni quesito. A volte capita così, realizzi i tuoi sogni e neanche te ne accorgi. Prossima tappa, la Biblioteca di Babele preconizzata da Borges?




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