lunedì 29 giugno 2020

699 - LE PIETRE CHE CAMMINANO




Sembra impossibile ma...
Nella Death Valley in California c'è una piana desertica dove grosse pietre pesanti fino a 300 chili si spostano per molte decine di metri lasciando una scia sul terreno, e cambiano anche direzione. Per secoli al misterioso fenomeno sono state date le più fantastiche spiegazioni, e solo di recente la scienza ha risolto l'enigma.

La Valle della Morte è veramente un mondo a parte, uno dei luoghi più affascinanti del pianeta, e fra le tante meraviglie che attraggono i turisti c'è la Racetrack Playa, un pianoro piatto come una pista di pattinaggio e lungo quasi 5 chilometri, punteggiato da centinaia di rocce: le sliding rocks (o sailing stones). L'ecosistema della Playa è in realtà molto particolare: si tratta infatti della superficie di un lago asciutto che quando piove si riempie di acqua piovana; spesso la spianata è battuta dai venti, che durante le tempeste invernali raggiungono i 145 km/h. Di notte poi la temperatura scende spesso sotto lo zero, e l'acqua, diventa ghiaccio. Nelle stagioni calde invece è una tavola desertica arsa dal sole. Le scie lasciate dai massi sono molto evidenti e diverse fra loro, alcune corte, altre lunghe fino a 300 metri, alcune dritte, altre ricurve, altre ancora a zig zag. E hanno alimentato per anni leggende di ogni tipo, finché un team di scienziati è riuscito a filmare i massi proprio mentre si spostavano.

E' il 2011 quando un gruppo di geologi fissa unità GPS attivate dal movimento su 15 pietre, che poi saranno monitorate utilizzando anche telecamere time-lapse. Per due anni non succede niente, poi nel dicembre 2013 le rocce si muovono. A mezzogiorno di una giornata di sole dopo una notte molto fredda, il lago è coperto da 7 centimetri d'acqua, ghiacciata in superficie; il ghiaccio inizia a incrinarsi, poi inizia l'incredibile danza: poggiate su sottili lastre di ghiaccio si spostano come su pannelli fluttuanti spinti dal vento su uno strato di acqua e fango, dove imprimono le scie. Ed è il vento a determinare velocità e traiettorie. I ricercatori le vedono camminare a lungo, alcune per 16 minuti; una percorre 224 metri.

Scoprono così che il fenomeno richiede diverse circostanze concomitanti: lo strato d'acqua piovana deve poter ghiacciare ma essere abbastanza basso da lasciare le rocce scoperte, il ghiaccio deve essere spesso da 3 a 6 millimetri in modo da potersi rompere col sole, ma abbastanza da far da zattera alla roccia. E il vento forte serve solo per l'impulso iniziale, poi basta una leggera brezza a far fluttuare le pietre su sottili lastre di ghiaccio.



 

Nessun commento:

Posta un commento

760 - DIETRO IL PADRINO

    Un'offerta che non si può rifiutare. A trovarsela davanti è stato Francis Ford Coppola al momento di iniziare a girare I...