Sembra
impossibile ma...
Ci
sono diverse spiagge nel mondo dove, lasciando scorrere lentamente la
sabbia tra le dita o semplicemente camminandoci sopra, si
sente chiaramente una sorta di musica, con tonalità che
vanno dal basso profondo all'acuto. Sono le sabbie che cantano.
Il
nome viene dal gaelico Camas Sgiotaig, perché la più famosa di
queste spiagge è quella dell'isola di Eigg, di fronte alla costa
occidentale della Scozia. I motivi di questo strano fenomeno fino a
poco tempo fa erano un mistero, che oggi le indagini scientifiche
hanno risolto. La sabbia di queste spiagge è composta da granelli di
quarzo levigato, ogni granello è circondato da una sacca d'aria e l'attrito
produce una vibrazione che crea note musicali variabili a seconda del
livello d'umidità dell'aria e della pressione applicata. Questo
però accade solo quando si sommano diverse condizioni: i granelli
devono essere rotondi e di diametro compreso tra 0,1 e 0,5
millimetri, la sabbia deve contenere silice e deve essere ad una
certa umidità. Un equilibrio precario, come conferma il fatto che
con l'inquinamento alcune spiagge canterine sono diventate silenti.
Fenomeno simile ma meno raro è quello delle "sabbie tuonanti"
nel deserto; il meccanismo è lo stesso, il suono però è simile a
un cupo rombo di tuono. Lo si può sentire in 35 località nei
deserti di tutto il mondo, dalla California alla Cina, dal Galles al
Sinai.
Tornando
alle spiagge, se la più famosa è nella Baia di Laig sull'Isola di
Eigg, le sabbie cantano più o meno nitidamente in diverse altre
località: 33 solo nelle isole britanniche, poi a Babadejuka vicino a
Rio de Janeiro, nella Taylor Valley in Antartide, a Souris sull'isola
Prince Edward in Canada, a Singing Beach nel Massachussets. In
Giappone le sabbie cantano lontano dal mare: sono i resti di antiche
spiagge, e i nomi parlano da soli (baia del Flauto, cala dell'Arpa).
E dalle nostre parti? Beh, fate un salto a Cala Violina nella Maremma
grossetana, una tra le più belle spiagge d’Italia. La sabbia è
chiara e granulosa, e quando “canta” il suono ricorda le corde di
un violino.
Un'ultima
curiosità: secondo alcuni studiosi le sabbie che cantano, un tempo
molto meno rare di oggi, avrebbero dato origine al mito delle sirene:
attratti dai misteriosi suoni gli antichi naviganti che abitualmente
bordeggiavano sottocosta sarebbero finiti dritti sugli scogli “per
seguir virtute e canoscenza”.
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