lunedì 7 settembre 2020

733 - FANTASMI SUL SET


 

Sembra impossibile ma...

Un omicidio irrisolto, una pellicola cult e un famoso scrittore di horror-thriller sono gli ingredienti di una vicenda (ringrazio Federica SoBasita Verardi e Rossella Giuliano per la segnalazione) che appassiona gli amanti di cinema e di misteri. I libri che raccontano gialli nati sui set di Hollywood non si contano. Vi racconto due storie, una ancora senza soluzione, l'altra rivelata di recente.

La “donna delle dune” è un classico “cold case”, un omicidio irrisolto di quasi mezzo secolo fa sul quale si torna ad indagare alla luce di nuovi elementi. 26 Luglio 1974, una tredicenne scopre tra le dune della spiaggia di Cape Cod (Massachusetts) il corpo mutilato di una donna. Fra i 20 e i 30 anni, capelli castani lunghi con una bandana che li raccoglie in una coda di cavallo, blue jeans; è morta da tre settimane dice il medico legale. Le mani sono state amputate, quindi niente impronte digitali. Nessuna denuncia di sparizione, nessuno la riconosce dall'identikit che ne ricostruisce il volto. Il caso resta insoluto. E nel 2014 finisce insieme a tanti altri in un libro. Che l'anno dopo è sul comodino di Joe Hill, scrittore di horror-thriller di una certa fama. Il nome non vi dice niente? Forse però conoscete quello di suo padre: Stephen King (certo, Hill è un nome d’arte).

Al cinema proiettano “Jaws” (Lo Squalo) di Steven Spielberg per festeggiare i 40 anni dall'uscita. Hill, che ama quel film, è in prima fila con i suoi tre figli. Al minuto 54 fa un salto sulla sedia. Quando torna a casa riguarda il dvd col fermo immagine. E rabbrividisce. Sì, la ragazza che appare in mezzo ai turisti all'imbarcadero somiglia all'identikit della “donna delle dune”: il volto, i capelli, la bandana blu, i jeans: tutto sembra coincidere. Ma dove è stato girato “Lo Squalo”? Proprio vicino alla spiaggia dove è stato ritrovato il corpo, e le riprese si sono svolte nel giugno del 1974, quando la vittima era sicuramente ancora viva. Lo scrittore ne parla con un amico dell’FBI. Poi trasforma l'accaduto in una delle sue “ghost stories” e la pubblica su Tumbir: “La Donna e lo Squalo” in breve diventa virale, e gli investigatori riaprono le indagini. La responsabile del casting del film è morta nel 2009, non esiste una lista delle comparse. Chiunque fosse presente sul set durante quelle riprese viene invitato a presentarsi. Nessuno si fa vedere. A oggi la “donna delle dune” non ha ancora un nome. La ragazza che compare nel film neanche. “Non sappiamo se sono la stessa persona – dice Joe Hill – ma se così non è, perché nessuna donna ha contattato la polizia per dire “Quella che vedete nella scena di Jaws sono io?”.

Per una storia senza soluzione, eccone un'altra risolta: il film è “Tre scapoli e un bebè” del 1987, di Leonard Nimoy. Nella scena in cui Ted Danson presenta alla madre la neonata Emily, sullo sfondo dietro una tenda compare quello che sembra un ragazzino che niente ha a che vedere con la trama, e pare fissare in modo inquietante i protagonisti. La scena finisce fra i “film flubs”, la raccolta di errori delle pellicole hollywoodiane. Ma chi è quel bambino? Dal mistero alla leggenda il passo è breve: c'era un fantasma sul set. Per alcuni il figlio suicida di uno dei membri dello staff, per altri un ragazzino morto nell'appartamento newyorchese usato come set. Solo una trentina d'anni dopo Tom Selleck, uno dei protagonisti (ricordate Magnum P.I.?) racconterà la verità al Tonight Show di Jimmy Fallon: il bimbo fantasma era in realtà una sagoma di cartone di Ted Danson, un manifesto pubblicitario di cibo per cani, rimasto lì per sbaglio. Perché non dirlo prima? Semplice: il film ha fatto un sacco di soldi grazie alle migliaia di persone che hanno continuato a noleggiarlo per vedere lo spettro.
Guarda i video con le immagini della “donna delle dune” in “Lo Squalo” e del “ragazzino fantasma” in “Tre scapoli e un bebè”. 

 


 


 

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