lunedì 14 settembre 2020

734 - LA LEGIONE PERDUTA

 


Sembra impossibile ma...

C'è un villaggio cinese dove molti abitanti hanno tratti occidentali: potrebbero essere i discendenti della legione romana scomparsa misteriosamente nel 53 a.C. dopo la battaglia di Carre. Ringrazio Giorgio Brambilla per la segnalazione e vi porto a Zhelaizhai nel Gansu, l'antica città di Liqian, a 7.000 chilometri da Roma.

Zhelaizhai è un borgo isolato (la città più vicina è a più di 300 chilometri) ai confini del deserto di Gobi; da qui passava l'antica via della Seta. E' il 1955 quando Homer H. Dubs, professore di storia cinese dell'Università di Oxford, elabora una teoria che pubblicherà due anni dopo nel libro "Una città romana nell'antica Cina". Gli abitanti – sostiene – discendono dai 6.000 romani presi prigionieri dai Parti dopo la battaglia di Carre (Turchia orientale), nella quale le legioni di Marco Licinio Crasso furono distrutte. Plinio racconta che una di queste, guidata da Marco Crasso, primogenito del generale, finisce deportata nell'attuale Uzbekistan; ma quando 33 anni dopo Romani e Parti firmano la pace e si restituiscono i prigionieri, è svanita nel nulla. In Cina intanto le cronache dell'Impero Han riportano che quando nel 36 a.C. l'esercito Han distrugge quello del generale Jzh Jzh della dinastia Hun, prende prigionieri un consistente gruppo di “stranieri”. 150 di questi in battaglia avrebbero assunto un'insolita formazione “a scaglie di pesce”, che Dubs identifica con la testuggine romana. Questi militi, reclutati per difendere il Gansu, avrebbero poi fondato la città di Liqian.

L'ipotesi di Dubs fa discutere da subito e solleva molte critiche. La teoria non è confermata da fatti, sostengono i detrattori, e i tratti europei degli abitanti di Zhelaizhai non ne provano l'origine romana: la vicinanza della via della Seta infatti ha favorito i contatti con gente di diversa origine etnica, e lo stesso esercito romano da quel punto di vista era tutt'altro che omogeneo. Sulla formazione a testuggine poi, all'epoca in Asia venivano utilizzate in battaglia doppie palizzate in legno che potrebbero venir descritte come “a scaglie di pesce”. Nel frattempo però vanno avanti le ricerche: gli studiosi dell' università di Lanzhou sono i più convinti assertori dell'ipotesi che i romani fossero arrivati in Cina 13 secoli prima di Marco Polo, da quando una campagna di scavi ha riportato alla luce i resti di antiche fortificazioni la cui struttura ricorda l'assetto a cardo e decumano di quelle romane, così come il sistema di canalizzazione dell'acqua. Oggi collaborano con archeologi di casa nostra nel nuovo Centro di studi italiani dell'Università di Lanzhou. Infine una decina di anni fa un'equipe di genetisti venuti da Pechino ha esaminato il sangue di 2000 persone mai uscite dalla regione. Risultato, il 46% dei test ha rilevato legami genetici con gli europei.

E loro, gli abitanti, cosa ne pensano? Sono certi di discendere dagli antichi legionari. E mostrano con orgoglio i loro tratti caucasici: naso troppo grosso per essere cinese, a volte aquilino, occhi e capelli chiari (talvolta ricciuti), sopracciglia folte, statura alta. Cai Junnian, uno dei più europei (il 58% dei suoi geni sono occidentali) e Luo Ying che per tutti è “Luoma”, il romano, sono fra i più conosciuti, campano con le mance dei visitatori che si aggirano intorno a uno strano padiglione con colonne doriche costruito nel 1994, dove una targa ricorda che “Una legione romana ha fondato qui una città che si chiamava Liqian”. Già, da quando è finito sui giornali e in tv il villaggio è diventato famoso, e i turisti arrivano da tutto il Paese per vedere i cinesi con la faccia da romani.

Guarda i video e approfondisci la storia della legione perduta.

 


 


 


2 commenti:

  1. SENSAZIONALEE,!!!!penso che più ricerche siano necessarie...se potessi le finanzierei

    RispondiElimina
  2. SENSAZIONALEE,!!!!penso che più ricerche siano necessarie...se potessi le finanzierei

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