giovedì 24 aprile 2025

763 - LA GUERRA DEI BIKERS


 

Quest'ala del carcere era riservata ai bikers. In pratica qui comandavano loro, gli Hell's angels. Finché la prigione non fu attaccata dalla banda rivale, i Bandidos, con razzi anticarro...”

Scusi, può ripetere?”. Le cose che ascolto sono così assurde che penso di aver capito male. Invece è tutto vero. Sto visitando il carcere di Horsens trasformato in attrazione turistica, e scopro che la pacifica, civile Danimarca pochi anni fa è stata teatro di una guerra violentissima dai tratti surreali e con un finale ai confini della realtà. Sentite come è andata e giudicate voi.

E' il capodanno del 1980 quando gli Hells Angels in sella a luccicanti Harley Davidson irrompono sulla scena danese. Per contrastarli nascono i Bullshit MC. Seguono anni di agguati, scontri e funerali. Alla fine il bilancio è di otto Bullshit morti contro un solo Hells. Nel 1988 i Bullshit, sconfitti, si sciolgono.

Ma la vera guerra deve ancora cominciare. Nel 1993 i vecchi nemici degli Hell's Angels si uniscono ai Bandidos, arrivati in Europa via Marsiglia. Quello che segue è follia. Le due bande si organizzano militarmente, assaltano depositi dell'esercito e portano via armi di ogni tipo. E le usano.

Nei due anni successivi la Danimarca sembra il Medio Oriente: Razzi anti-tank contro le club house, sparatorie nei bar, raid alle feste e ai concerti. Nel febbraio ’97, in pochi giorni, tre attacchi con razzi devastano le prigioni di Horsens, Køge e Holbæk, dove sono rinchiusi i bikers arrestati per le violenze.

O meglio, più che rinchiusi, ospitati: Hell's Angels e Bandidos non sono normali detenuti: sono arroganti, violenti, le autorità non riescono a gestirli; li chiamano “detenuti a controllo negativo”. Tradotto: comandano più dei secondini. Li isolano in blocchi speciali con cucine autonome dove cucinano da soli e celle più comode. Una struttura parallela, uno Stato nello Stato con leggi e gerarchie proprie. Un apparato capace, per uccidere i propri nemici, di attaccare con razzi anti-tank, armati fino ai denti, le stesse prigioni dove sono rinchiusi.

Fuori intanto è l'inferno: sparatorie ai semafori con mitra e granate a mano, fuggitivi inseguiti fino all'aeroporto, decine di razzi anticarro lanciati tra il 1994 e il 1997. A Copenaghen un missile colpisce in pieno una sede degli Hells Angels, nelle città piccole e grandi esplodono autobomba, dai tetti vengono lanciate granate, missili esplodono dopo aver penetrato i muri di cemento degli edifici. Alla fine della guerra si contano 11 morti (ma il numero è assai più alto, sono tanti quelli che in quegli anni sono scomparsi senza lasciare traccia), 96 feriti gravi, 74 tentativi di omicidio.

Già, perché a un certo punto la guerra finisce. Come? In un modo ancora più pazzesco. Guardo scorrere le immagini che mi mostrano nel carcere di Horsens e ancora una volta non credo ai miei occhi. E' il 4 settembre del 1997, nel video si vedono i leader di Bandidos e Hells Angels in giacche di pelle e occhiali scuri che si stringono la mano davanti alle telecamere della televisione di Stato danese e firmano la pace. Sì. Avete capito bene, un summit ufficiale in diretta tv davanti all'intera nazione, come due capi di Stato, con un noto avvocato come mediatore e la polizia di Copenaghen impegnata, anche se non ufficialmente, a fornire supporto logistico e sicurezza per la “conferenza di pace”.

A conti fatti, entrambi i club sono usciti dal conflitto più forti di prima, e oggi continuano a gestire le loro attività più o meno pulite. Per i reati commessi fra il 1994 e il 1997 sono state condannate 138 persone. L'ultimo biker imprigionato per i crimini commessi è stato rilasciato sulla parola nel dicembre 2015. Sembra un film distopico, invece è accaduto realmente nella pacifica, civile Danimarca, pochissimi anni fa.




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