Questa è la storia di tre vite intrecciate dalla musica. Dentro c’è tutto: amore, soldi, desiderio, amicizia, successo, cocaina, tradimenti e la fortuna di vivere insieme un’epoca irripetibile.
Nel 1964, George Harrison è uno dei Beatles, e ho detto tutto. Pattie Boyd, invece, una delle tante giovani modelle inglesi con la frangetta alla Jean Shrimpton e il fascino fresco di Carnaby Street. Si incontrano sul set di *A Hard Day’s Night*. Lui le chiede di uscire quel pomeriggio stesso. Lei rifiuta: “Ho un fidanzato.” Risposta che farà solo accelerare le cose. Due anni dopo, sono marito e moglie.
Il matrimonio inizia sotto i riflettori, ma scivola presto dietro le ombre lunghe del successo. George è già... tutto: chitarrista amato, mistico curioso, beatle silenzioso. Ma anche fragile, introverso, sfuggente. Quando nel 1968 si innamora del sitar e dell'arte di Ravi Shankar, si porta a casa anche il bisogno di silenzio, digiuni e meditazione. Pattie, invece, si ritrova spesso sola. “George era lunatico. Un giorno parlava di Krishna, il giorno dopo si faceva di cocaina,” scriverà nella sua autobiografia.
Ma al tempo stesso George nel 1969 scrive “Something”, una delle sue canzoni più celebri e amate, proprio per Pattie. La canzone è un inno all’amore, dolce e sincero, ed è una vera dichiarazione in musica.
Intanto, nel cerchio delle amicizie, compare Eric Clapton. All’inizio è solo un altro genio della chitarra. Poi diventa il migliore amico di George. Le cene a Friar Park, la villa immensa e misteriosa acquistata da Harrison, si fanno più frequenti. Clapton suona in salotto, Pattie ascolta. Clapton si innamora in silenzio. E nel 1970 le scrive una lettera firmata soltanto con una "E".
Pattie racconterà di aver pensato si trattasse di un fan ossessivo. La lettera - venduta all'asta nel 2024 da Christie’s per 107.000 sterilne - dice: “Vorrei chiederti se ami ancora tuo marito o se hai un altro amante. Tutte queste domande sono molto impertinenti, lo so, ma se nel tuo cuore c'è ancora un sentimento per me... devi farmelo sapere!”.
Quello stesso anno, Clapton pubblica “Layla and Other Assorted Love Songs” con i Derek and the Dominos. Layla – lo dirà lui stesso in più interviste – era per Pattie. E' una dichiarazione, una supplica, un urlo struggente di desiderio e sofferenza, ispirato a un’antica storia d’amore raccontata nel poema persiano “Layla e Majnun”. Clapton ci mette dentro quel senso di lotta interiore tra l’amicizia e l’amore impossibile, la speranza e la disperazione.
Il triangolo è ormai palese. Quando Clapton gli confessa di amare sua moglie, George gli risponde imperturbabile: “Allora prenditela. Io l’avevo solo presa in prestito”. Aneddoto vero? Difficile dirlo. Philip Norman, nella sua biografia *George Harrison: The Reluctant Beatle*, la riporta con la giusta dose di ironia e ambiguità. “Con quei tre, non sai mai dove finisce la verità e dove comincia la leggenda,” dice a Rolling Stone.
Pattie non nasconde i sentimenti che Clapton le suscita, ma resta con George anche dopo che lui ha saputo della relazione, e il matrimonio continua per un bel po’. E' un triangolo delicato. Clapton e Harrison continuano a essere amici, anche se con una lunga serie di “non detto” che pesano sul loro rapporto.
Il matrimonio va avanti fino al 1974, ma i due non sono più una coppia, e anche George si dà da fare: “Un giorno lo sorpresi a letto con Maureen Starkey” racconterà Pattie a The Guardian. Maureen è la moglie di Ringo. E Harrison non si scompone, le sorride e dice: “Non significa niente”.
Nel 1977, dopo tre anni di separazione, Pattie divorzia da George e sposa Eric. “Ero in cerca di amore. Ma mi bastò poco per accorgermi che anche Eric aveva bisogno di aiuto,” scriverà lei. Alcol, gelosia, dipendenze, e poi il tradimento: il secondo matrimonio è anche più difficile del primo. Nel 1989, il secondo divorzio.
Oggi Pattie vive serena con il marito Rod Weston. Ha messo all’asta lettere, foto e memorie, di George e di Eric. Non per rancore, ma – come ha detto in un'intervista – “Perché sono oggetti che hanno fatto il loro tempo. Ora che altri se ne prendano cura.”
Ma se I suoi ricordi li ha venduti (a caro prezzo), a noi ha lasciato il regalo più bello: “Something” e “Layla”, due storie d'amore create solo per lei.
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