giovedì 4 settembre 2025

818 - QUARANT'ANNI DI SOLITUDINE


 

Quella di Juan Martín Colomer e Sinforosa tutto sommato è una bella storia: un uomo e una donna che hanno scelto di passare la loro vita insieme in un paese abbandonato.

Sono rimasti lì per più di quarant'anni, tra le pietre cadenti e le strade deserte di La Estrella, in Aragona. Hanno trascorso le loro giornate in solitudine, senza elettricità, senza televisione, senza telefono. Solo loro due, un orto, gli animali e il silenzio.

Un tempo senza tempo, scandito dall'alternarsi del giorno e della notte, e dal lento incedere delle stagioni. Proviamo a vestire i panni di Juan Martin e Sinforosa e attraversiamola, una di queste giornate.

I due si alzano all’alba vanno alla fonte per riempire le taniche, poi l’orto, le galline, i cani, i gatti, le api. In paese non c’è più nessuno: le case sventrate, la scuola chiusa, la taverna ridotta a un rudere. Eppure loro, camminando fianco a fianco, riescono a sentire ancora il battito di una comunità scomparsa. 

Di tanto in tanto accendono la vecchia radio, unico contatto col mondo. Per il resto, il mondo è quello che hanno davanti agli occhi: ortiche, pietre, colline, silenzi. Un paio di volte l'anno, con un'auto scassata, scendono fino a Villafranca del Cid, dove vive il figlio: una spesa, una visita medica, un abbraccio e via.

Ma perché sono rimasti lì da soli? La Estrella un tempo brulicava di gente, con scuola, taverne e caffè. Poi un’alluvione di fine Ottocento spazzò via case e vite, e il paese iniziò a svuotarsi. Isolamento e povertà fecero il resto: quando Sinforosa incontrò Juan Martín, dopo la guerra, erano rimasti appena in 150.

Il destino poi non è stato tenero con loro. Una figlia morta a dodici anni per un’embolia li ha legati ancora di più a quel luogo, come se lasciare La Estrella fosse un tradimento alla sua memoria.

Juan Martin racconta che a un certo punto avrebbe voluto trasferirsi anche lui come tutti i suoi amici, ma Sinforosa è stata irremovibile. Così hanno scelto di restare. “Qui stiamo bene – dice lei – ci prendiamo cura l’uno dell’altra e accudiamo gli animali, non abbiamo mai preso farmaci e mangiamo quello che vogliamo.”

Per anni i giornalisti li hanno chiamati “gli ultimi di La Estrella”, e un documentario, The Last Two, ha raccontato la loro quotidianità. La storia è andata avanti fino al 2023, poi il tempo che passa anche per loro, più lento ma passa, ha chiesto il conto: 88 anni lui, 89 lei, gli acciacchi, le preoccupazioni del figlio, la resa. E, inevitabile, il trasferimento in città.

Oggi, dopo secoli, La Estrella è un borgo fantasma, ma se ti capita di aggirarti fra i suoi vicoli deserti, puoi sentire il vento che sussurra la storia di Juan Martin e Sinforosa. E ti ricorda che un paese non muore finché qualcuno lo abita, lo coltiva, lo ama, lo chiama casa.



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