domenica 6 ottobre 2019

8 - IL FORTE CHE INGHIOTTIVA LE CANNONATE




Sembra impossibile ma...
Dopo un lungo assedio al Castillo de San Marcos in Florida le truppe inglesi si ritirarono. Per due mesi avevano bombardato la fortezza, ma palle di cannone e proiettili anziché distruggere le mura venivano inghiottite dalla pietra senza fare danni: un mistero.

La roccia non si spezza, ma lascia il posto alla palla di cannone, è come un coltello che si infila nel formaggio: pare una stregoneria" si legge sul diario di un ufficiale di sua maestà britannica. L'anno è il 1702, il mistero sarà svelato solo tre secoli dopo. Nel frattempo il forte cambierà proprietà ben 6 volte, ma tutte in modo pacifico: non sarà mai conquistato. La flotta inglese che vuol conquistare il Castillo e la città circostante di St. Augustine arriva dalla Carolina coloniale; il comandante è il governatore James Moore, e pensa che sarà una passeggiata: le mura del forte andranno giù alle prime cannonate. Invece le palle di cannone non creano come di consueto fessure lunghe e profonde che si irradiano dal centro e portano al crollo: qui niente, penetrano senza fare danni e restano incastonate nella roccia. Dopo due mesi gli inglesi rabbiosi danno alle fiamme St. Augustine deserta (gli abitanti sono nel forte) e tornano a casa. Ci riproveranno nel 1740 con gli stessi risultati.

Nel 2015 un team di scienziati dell'Università della Florida e dell'esercito degli Stati Uniti avvia uno studio sulle proprietà fisiche della coquina, la roccia sedimentaria formata da gusci compressi di organismi marini con cui è costruito il forte. L'obiettivo è capire in che modo abbia resistito allo stress meccanico. Il lavoro dura due anni. Il risultato è che sebbene la coquina assomigli all'arenaria, si comporta più come la schiuma. La sua straordinaria capacità di assorbire lo stress da impatto deriva dalla struttura interna: i piccoli pezzi di conchiglia che la compongono sono ammucchiati e pressati l'uno nell'altro ma non cementati insieme; così i gusci colpiti direttamente vengono schiacciati ma le particelle circostanti si allargano per fare spazio al proiettile. In pratica agisce come una schiuma naturale, le sfere affondano e lentamente rallentano.

Non è chiaro se gli spagnoli abbiano conosciuto le proprietà della coquina fin dall'inizio, o abbiano imparato ad apprezzarle; l'esercito americano intanto sta utilizzando i risultati dello studio per sviluppare nuovi materiali leggeri e resistenti all'abrasione.


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