Sembra
impossibile ma...
Dopo
un lungo assedio al Castillo de San Marcos in Florida le truppe
inglesi si ritirarono. Per due mesi avevano bombardato la fortezza,
ma palle di cannone e proiettili anziché distruggere le mura
venivano inghiottite dalla pietra senza fare danni: un mistero.
“La
roccia non si spezza, ma lascia il posto alla palla di cannone, è
come un coltello che si infila nel formaggio: pare una stregoneria"
si legge sul diario di un ufficiale di sua maestà britannica. L'anno
è il 1702, il mistero sarà svelato solo tre secoli dopo. Nel
frattempo il forte cambierà proprietà ben 6 volte, ma tutte in modo
pacifico: non sarà mai conquistato. La flotta inglese che vuol
conquistare il Castillo e la città circostante di St. Augustine
arriva dalla Carolina coloniale; il comandante è il governatore
James Moore, e pensa che sarà una passeggiata: le mura del forte
andranno giù alle prime cannonate. Invece le palle di cannone non
creano come di consueto fessure lunghe e profonde che si irradiano
dal centro e portano al crollo: qui niente, penetrano senza fare
danni e restano incastonate nella roccia. Dopo due mesi gli inglesi
rabbiosi danno alle fiamme St. Augustine deserta (gli abitanti sono
nel forte) e tornano a casa. Ci riproveranno nel 1740 con gli stessi
risultati.
Nel
2015 un team di scienziati dell'Università della Florida e
dell'esercito degli Stati Uniti avvia uno studio sulle proprietà
fisiche della coquina, la roccia sedimentaria formata da gusci
compressi di organismi marini con cui è costruito il forte.
L'obiettivo è capire in che modo abbia resistito allo stress
meccanico. Il lavoro dura due anni. Il risultato è che sebbene la
coquina assomigli all'arenaria, si comporta più come la schiuma. La
sua straordinaria capacità di assorbire lo stress da impatto deriva
dalla struttura interna: i piccoli pezzi di conchiglia che la
compongono sono ammucchiati e pressati l'uno nell'altro ma non
cementati insieme; così i gusci colpiti direttamente vengono
schiacciati ma le particelle circostanti si allargano per fare spazio
al proiettile. In pratica agisce come una schiuma naturale, le sfere
affondano e lentamente rallentano.
Non
è chiaro se gli spagnoli abbiano conosciuto le proprietà della
coquina fin dall'inizio, o abbiano imparato ad apprezzarle;
l'esercito americano intanto sta utilizzando i risultati dello studio
per sviluppare nuovi materiali leggeri e resistenti all'abrasione.
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