giovedì 24 ottobre 2019

80 - UN NOBEL PER SOMMERFELD




Sembra impossibile ma...
Lo scienziato tedesco Arnold Sommerfeld, una delle menti più brillanti del ventesimo secolo, non ha mai ricevuto il premio Nobel, pur essendo stato nominato un numero incredibile di volte.

Avete presente il film di Woody Allen Broadway Danny Rose, nel quale un piccolo impresario di spettacoli produce fior di artisti, che però appena diventano famosi se ne vanno e lo lasciano con un pugno di mosche in mano? Bene, a Sommerfeld le cose sono andate pressappoco così. Nato nel 1868 a Königsberg nella Prussia orientale, consegue un dottorato di ricerca in matematica e fisica a 23 anni. Non immaginatelo però come il tipico topo di biblioteca: Sommerfeld è fisicamente un marcantonio, col portamento di un colonnello degli Ussari, e proprio durante il servizio militare si procura una vistosa cicatrice sul viso in uno dei ripetuti duelli che affronta, che copre in parte con baffi e barba.

Nel 1895 inizia a insegnare all'università di Göttingen; brillantissimo, in breve diventa presidente del dipartimento di matematica e ottiene anche la cattedra di Meccanica applicata ad Aquisgrana dove realizza la sua teoria dell'idrodinamica. Qui è docente di Peter Debye, che vincerà il Nobel per la chimica nel 1936. Nel 1906 dirige l'Istituto di fisica teoretica dell'Università di Monaco, dove insegna a Werner Heisenberg , che vincerà il Nobel per la fisica nel 1932. Subito dopo segue Wolfgang Pauli nella sua tesi sulla teoria dei quanti: anche Pauli sarà Nobel per la fisica nel 1945. Il successivo allievo prediletto è Hans Bethe, Nobel per la fisica nel 1967. Il suo amico Einstein osserva: "Ciò che ammiro di te è il fatto di avere, per così dire, fatto germogliare un così gran numero di giovani talenti".

Eppure la didattica non pregiudica il lavoro pionieristico nella teoria quantistica, considerato prodigioso, né gli studi su idrodinamica ed elettromagnetismo che gli valgono i premi più prestigiosi, e tante nomination al Nobel, che però non arriva. Lui continua a sperare, del resto anche Otto Stern, nominato moltissime volte, nel 1943 il premio lo ha portato a casa. Durante il periodo nazista Sommerfeld aiuta per quanto può i colleghi ebrei ad espatriare, poi continua ad insegnare fino a tarda età. Muore nel 1951 investito da un camion: praticamente sordo, non ha sentito il clacson. Se ne va senza il “suo” Nobel, dopo esser stato nominato ben 84 volte.

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