Sembra
impossibile ma…
Questa
è una storia vera. San Francisco, anno 1858, un saloon come altri
mille nel vecchio west. La scena è di quelle che i film americani
(senza contare Sergio Leone, Trinità & c.) ci hanno mostrato
mille volte. Quattro giocatori a un tavolo da poker.
Robert
Fallon ha una fortuna sfacciata. Troppa. Cala le carte lento, una
alla volta. Ha vinto ancora. 600 dollari, una grossa cifra. Allunga
le mani per incassare. “Sei un baro!”. Mano alle pistole. E’ un
attimo, l’ultimo per Robert. Non giocherà mai più.
Gente
dura nel vecchio west. Spostano il corpo, la partita continua. Manca
però un giocatore. E quei 600 dollari non li tocca nessuno. Soldi
maledetti. Portano sfortuna. Si avvicina un ragazzo mai visto,
neanche 20 anni. Sorride. “Gioco io”.
Non ha un dollaro in tasca. Ma non è superstizioso. I 600 dollari saranno la sua posta. Con le carte è un diavolo. Quando entra lo sceriffo li ha già trasformati in 2200. Il morto è ancora lì, steso sotto il bancone. Mani in alto, tutti in cella.
Non ha un dollaro in tasca. Ma non è superstizioso. I 600 dollari saranno la sua posta. Con le carte è un diavolo. Quando entra lo sceriffo li ha già trasformati in 2200. Il morto è ancora lì, steso sotto il bancone. Mani in alto, tutti in cella.
Seguono
le indagini. Risultato: il ragazzo che ha “ereditato” i 600
dollari è il figlio di Robert Fallon. Non ne sapeva assolutamente
niente. Il padre, giocatore di professione, se ne era andato da casa
quando lui era un bambino, senza più dare notizie. Non poteva
riconoscerlo, era solo un nome, un vago ricordo.
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