martedì 29 ottobre 2019

86 - IL FIGLIO DEL BARO




Sembra impossibile ma…
Questa è una storia vera. San Francisco, anno 1858, un saloon come altri mille nel vecchio west. La scena è di quelle che i film americani (senza contare Sergio Leone, Trinità & c.) ci hanno mostrato mille volte. Quattro giocatori a un tavolo da poker.

Robert Fallon ha una fortuna sfacciata. Troppa. Cala le carte lento, una alla volta. Ha vinto ancora. 600 dollari, una grossa cifra. Allunga le mani per incassare. “Sei un baro!”. Mano alle pistole. E’ un attimo, l’ultimo per Robert. Non giocherà mai più.

Gente dura nel vecchio west. Spostano il corpo, la partita continua. Manca però un giocatore. E quei 600 dollari non li tocca nessuno. Soldi maledetti. Portano sfortuna. Si avvicina un ragazzo mai visto, neanche 20 anni. Sorride. “Gioco io”.
Non ha un dollaro in tasca. Ma non è superstizioso. I 600 dollari saranno la sua posta. Con le carte è un diavolo. Quando entra lo sceriffo li ha già trasformati in 2200. Il morto è ancora lì, steso sotto il bancone. Mani in alto, tutti in cella.

Seguono le indagini. Risultato: il ragazzo che ha “ereditato” i 600 dollari è il figlio di Robert Fallon. Non ne sapeva assolutamente niente. Il padre, giocatore di professione, se ne era andato da casa quando lui era un bambino, senza più dare notizie. Non poteva riconoscerlo, era solo un nome, un vago ricordo.

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