martedì 29 ottobre 2019

87 - SE CE L'HANNO FATTA I SIOUX




Sembra impossibile ma...
140 anni esatti dopo Little Big Horn i Sioux hanno sconfitto di nuovo le giacche azzurre. Nessuno ci avrebbe scommesso un cent bucato, e lo sapevano bene. Ma hanno deciso di far sentire lo stesso la loro voce, di agire, di sfidare l’impossibile. La gloriosa tribù di nativi americani ha dissotterrato l’ascia di pace e ha vinto la più difficile delle battaglie contro i visi pallidi del Dakota Access Pipeline, l’oleodotto che avrebbe dovuto attraversare i loro territori in Nord Dakota, passando sotto il lago Oahe.

Il genio militare americano, la notizia è recente, ha annunciato che il percorso previsto è stato bocciato, che sarà studiato un tracciato alternativo. La protesta degli indiani era partita in aprile. Di fronte, una delle più potenti majors del petrolio. Possibilità di successo, zero. Una manifestazione dopo l’altra però i proiettili di gomma, i cannoni ad acqua e i gas lacrimogeni delle forze dell’ordine hanno trovato migliaia di persone arrivate da tutti gli States a fare da muro umano davanti ai Sioux. E come in un film di Frank Capra alla fine “E’ arrivata la felicità”.

Che non è durata a lungo: è arrivato Trump, e la nuova amministrazione americana ha ribaltato ancora una volta tutto. Dalle terre dei Sioux però si è alzato un messaggio di fumo: “Donald Trump si prepari perché non daremo tregua”. La battaglia va avanti. “Yellow hair” non fa paura ai Sioux, ne hanno già sconfitto uno tanti anni fa.

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