La
città dei nani non esiste solo nella Terra di mezzo immaginata da
Tolkien. A Yangsi, nella provincia cinese del Sichuan, 36 degli 80
abitanti (il 40%) non superano il metro di altezza: 1,17 il più
alto, 64 centimetri il più basso. Un dato totalmente anomalo se
confrontato con la media mondiale: meno di un caso di nanismo su
ventimila. Il motivo? Un mistero.
Gli
anziani del villaggio raccontano che tutto cambiò una notte di tanti
anni fa. Una malattia avrebbe colpito all’improvviso un gran numero
di bambini, bloccandone per sempre la crescita. L’anomalia è
emersa ufficialmente nel 1951, ma di nani in questa zona si parla dal
1911 e nel 1947 lo scienziato inglese Karyl Robin Evans scrisse di
averne incontrati centinaia in una valle remota del Sichuan.
In
passato erano molti di più: ancora nel 1985 il censimento registrò
a Yangsi 119 di tali casi. Molti di loro hanno lasciato la regione
per cercare di sfuggire a un destino segnato: il nanismo infatti era
ereditario. L’ultima generazione invece - mistero nel mistero – è
rimasta esente dal fenomeno.
Da
anni gli scienziati studiano gli abitanti del villaggio uno per uno.
Così come l’acqua, il suolo e le coltivazioni della regione. Senza
esito. Anche la recente teoria di un’elevata presenza di mercurio
nel sottosuolo non ha avuto riscontri scientifici. Gli abitanti sono
divisi: chi parla di un cattivo (pessimo…) feng shui, chi di
spiriti malvagi. I più incolpano una tartaruga nera che in tempi
remoti avrebbe lanciato una potente maledizione prima di essere
uccisa e mangiata.
Le
autorità oggi ammettono l’esistenza del villaggio (difficile
smentire le molte foto) e per il resto non si pronunciano. L’accesso
a Yangsi è vietato agli stranieri. Così, se non siete elfi, per
vedere la città dei nani è più facile fare un salto nella Terra di
mezzo.
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