Sembra
impossibile ma...
Usein
Bolt è l'uomo più veloce al mondo, ma Anthony Brooks gli sta alla
pari.Il primo, lo conosciamo tutti, è l’atleta giamaicano che ha
stracciato in poco tempo tutti i record di velocità su pista,
fissando (per ora) il limite delle capacità umane a 9 secondi e 58
centesimi per correre i 100 metri.
Il
secondo è americano, laureato all’Accademia delle Scienze del Sud
Texas, è campione di “speed cube”, ovvero le gare di velocità
nella soluzione del cubo di Rubik, rompicapo maledetto, impossibile
da risolvere per una grossa percentuale di quelli che tentano di
ricomporre le sei facce colorate anche con qualche settimana a
disposizione.
In
realtà se non si è proprio negati (come chi scrive) non c’è
bisogno di essere fuoriclasse per completare il puzzle
tridimensionale, bastano un po’ di pazienza e di applicazione.
Farlo in pochi minuti è già un’impresa. Ma il giovane texano,
citando Groucho Marx, si è detto: “Perché fare le cose difficili,
quando si possono fare impossibili?”. Così non si è accontentato
di essere “il cubo più veloce del West”, ha voluto esagerare, e
si è inventato una serie di performance “ai confini della realtà”.
Ad
esempio detiene il record del maggior numero di rompicapi risolti
sott’acqua in apnea: con un solo respiro trattenuto per un minuto e
18 secondi ha ricostruito cinque cubi. O ancora, è stato lui a
guidare il team che ha battuto il primato di velocità per la
soluzione del cubo di Groovik, il cubo in stile Rubik con le funzioni
più complesse del mondo.
Ma
il suo sogno, e al tempo stesso il suo incubo, vai a capire perché,
era diventato Bolt: quei 9 secondi e 58 centesimi con cui il
giamaicano è entrato nella storia erano diventati una misura con cui
confrontarsi. Così ha lanciato la sfida, si è allenato a ritmi
vertiginosi, poi ha convocato giudici e stampa e si è accovacciato
davanti al televisore col filmato della corsa da record, dove il
centometrista stava per prendere il via, proprio come se anche lui
fosse ai blocchi di partenza.
Al
colpo di pistola dello starter le dita sono scattate velocissime, e
nel medesimo istante in cui Bolt ha toccato il nastro d’arrivo,
l’ultimo quadratino colorato è andato al suo posto. Ora non resta
che farli incontrare: sarà più veloce Brooks a correre i cento
metri o Bolt a risolvere il cubo?
Nessun commento:
Posta un commento