Sembra
impossibile ma...
Qualche
settimana fa in Colombia è nata una bambina che portava
nell'addome la propria sorella gemella, cresciuta lì dentro nel
corso della gravidanza. Ringrazio Enrico Spagnoli per la
segnalazione.
Si
tratta di un caso rarissimo, noto come “fetus in fetu”, che
rispetto ad analoghi eventi del passato è stato prima identificato e
poi seguito dai medici che sono riusciti così a tutelare la salute
della madre e della bambina formata correttamente. La gravidanza è
stata seguita passo dopo passo dal dottor Miguel Parra-Saavedra,
ginecologo di fama internazionale, lo stesso che dopo un’ecografia
aveva capito che all’interno del feto in formazione si stava
sviluppando un altro feto, con un proprio cordone ombelicale collegato
all’intestino della gemella più grande e meglio formata.
Il
22 febbraio Parra-Saavedra ha deciso di sottoporre la madre, alla
trentasettesima settimana di gravidanza, a un taglio cesareo, per
evitare che il feto più piccolo crescendo ancora danneggiasse gli
organi interni della gemella più grande, che pesava ormai 3
chilogrammi. Così è venuta al mondo la piccola Itzamara, che è
stata immediatamente operata per rimuovere il feto che aveva al suo
interno, lungo 5 centimetri, con testa e arti formati, ma privo di
cuore e di cervello. Itzamara ha superato l’operazione e sta bene.
In
letteratura scientifica ci sono riferimenti al fenomeno del “fetus
in fetu” a partire dai primi dell’Ottocento. Negli ultimi anni
altri casi sono stati segnalati in India, Singapore e Indonesia. Nel
2015 una donna inglese di 45 anni fu operata per quella che sembrava
essere una cisti ovarica. Risultò invece che si trattava dei resti
di un feto malformato che dopo essersi sviluppato durante la
gravidanza della madre, era rimasto per decenni all'interno della
sua gemella.
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