mercoledì 20 novembre 2019

174 - IL MEDICO DEI MIRACOLI




Sembra impossibile ma...
La storia del dottor Jacob Bolotin è una delle più incredibili fra quelle raccontate negli annali della medicina. E soprattutto è una vicenda umana che ha del miracoloso. Credetemi, vale la pena di leggerla fino in fondo.

Bolotin nasce nel 1888 a Chicago, è l'ultimo di 7 fratelli di una famiglia molto povera di immigrati ebrei polacchi. Fin dall’adolescenza il suo sogno è laurearsi in medicina, ma la strada per lui è tutta in salita. Lo aiutano però un'intelligenza finissima e un carattere irriducibile. A 14 anni si diploma, poi fa il venditore porta a porta di pennelli e di macchine da scrivere e con i soldi guadagnati paga le rette all’università. Dove entrare è stato assai difficile. Ma nel corso di studi è fra i migliori, e a 24 anni si laurea con lode. Ora però serve la licenza per esercitare la professione, e per lui è un'altra battaglia durissima. Per mesi lavora come volontario in un centro contro la tubercolosi, ma alla fine non solo non lo assumono, ma neanche lo pagano. Si fa notare durante il praticantato al Frances Willard Hospital: i pazienti lo amano e gli altri medici lo stimano e gli chiedono spesso pareri. Come quando salva una ragazza, già visitata da altri a più riprese: per i colleghi i disturbi che accusa sono di natura psicologica. Lui appoggia l’orecchio al petto della paziente e sente un rumore tipico: è una stenosi mitralica. Uno dei tanti episodi che lo mettono in luce. E alla fine gli valgono la licenza tanto sognata. Jacob apre il suo studio medico: per mesi nessun paziente, ma lui non si scoraggia. Poi un giorno bussa un giornalista del Chicago Tribune: vuole intervistare il “povero cieco” a cui qualcuno ha deciso di affidare la vita dei pazienti.

Sì, avete capito bene, il dottor Jacob Bolotin è cieco dalla nascita, il primo medico al mondo totalmente privo della vista in un'epoca in cui il non vedente è solo un povero invalido, senza alcuno dei sostegni tecnologici e sociali che arriveranno un secolo dopo. Ma Jacob ha tre cose: una famiglia forte e amorevole, un intelletto superbo, una perseveranza rara. Fin da ragazzino è uno studente eccellente, con sensibilità straordinariamente accentuate: legge il neonato Braille attraverso tre fazzoletti e riconosce chiunque dall'odore. Per poter lavorare si inventa tecniche per muoversi nel traffico di Chicago, ed è il migliore fra i venditori di macchine da scrivere: è il migliore anche all'università, dove per studiare concepisce e realizza modelli tridimensionali degli organi. E non si arrende mai, non c'è ostacolo che freni la sua corsa.

Alla fine grazie anche alla pubblicità che gli porta l'intervista (e a ciò che nell'intervista racconta) diventa un medico di enorme successo, specialista di fama mondiale per cuore e polmoni; grande oratore, alla professione affianca le battaglie a favore dei non vedenti e della loro integrazione nella società. Ma il fisico non regge all'eccesso di impegni pubblici e professionali: muore nel 1924, a 36 anni, dopo aver visitato pazienti fino agli ultimi minuti di vita. A seguire il funerale del medico cieco ci sono più di 5000 persone.

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