Sembra
impossibile ma...
Nella
guerra millenaria contro la piaga delle locuste che devastano le
campagne il governo cinese ha sperimentato con successo una temibile
arma di distruzione di massa: un esercito di polli.
Le
autorità della regione autonoma dello Xinjiang sono state costrette
ad intervenire dopo che negli ultimi tempi 4.000 ettari di praterie e
di aree coltivate sono state invase dalle locuste che hanno devastato
i pascoli, distrutto piante e radici, compromesso i raccolti di
cotone e nei casi peggiori costretto dozzine di famiglie di pastori a
evacuare la zona. Il fenomeno in pochi giorni ha causato perdite
economiche di oltre 1 milione di yuan. Negli ultimi anni per
contrastare l'invasione erano stati utilizzati insetticidi, che però
oltre alle locuste hanno spazzato via anche diverse specie benefiche,
oltre a danneggiare l'ambiente naturale. Così i funzionari hanno
deciso di rispolverare una strategia già utilizzata su larga scala
una ventina d'anni fa, quando un incredibile esercito di 700.000
polli e anatre fu addestrato ad inseguire e mangiare locuste al
richiamo di un fischio. Una massiccia campagna che in tutta la Cina
contrastò efficacemente la più grande invasione di locuste del
secolo.
L'esercito
di polli schierato nello Xinjiang ha avuto circa un mese per
adattarsi all'ambiente locale prima dell'arrivo dei grandi sciami. Circa
2.200 volatili sono stati distribuiti gratuitamente a pastori e
contadini di Wushi, istruiti su come allevare il pollame, e sui modi
di utilizzarlo per proteggere l'ambiente. "I polli – spiegano
le autorità locali - sono eccellenti predatori naturali di locuste.
Un pollo può catturarne oltre 600 al giorno e bonificare mezzo
ettaro di prati. Nelle contee dove sono stati utilizzati, il numero
di locuste è calato del 75%”. I contadini poi sono soddisfatti:
“E' un modo ecologico per affrontare il problema che non ci costa
niente per alimentare i polli, ghiotti di locuste; le galline poi
forniscono uova per la famiglia, e al termine della stagione potremo
mangiarle o venderle”.
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