Sembra
impossibile ma...
C'è
un villaggio in Perù che sembra un miraggio: costruito intorno ad un
piccolo lago naturale, è completamente circondato dalle alte dune di
sabbia del deserto di Sechura. Un piccolo paradiso che i turisti
hanno scoperto solo da una ventina d'anni. E rischiano di cancellare
nel giro di un'altra ventina.
Si
chiama Huacachina, 96 abitanti tutti impiegati nella gestione delle
sue strutture ricettive: piccoli hotel, attività termali, negozi e
ristoranti. Ci si arriva da Lima in quattro ore e mezza di autobus:
si scende nell'antica città di Ica, e da lì in taxi dopo 10 minuti
si scorgono le palme dell'oasi. L'atmosfera che si respira è davvero
particolare, tra i palmizi, gli eucalipti e le piante di carrube che
circondano le tranquille acque del laghetto. Il paese diventò una
meta popolare negli anni quaranta quando iniziarono ad arrivare i
ricchi peruviani in cerca di pace e di privacy, attratti anche dalle
proprietà delle acque, che portano benefici a chi soffre di artrite,
reumatismi, asma e bronchite. Dopo una decina d'anni però, i
facoltosi ospiti scelsero mete più prestigiose, e l'oasi tornò ad
essere un tranquillo villaggio ignorato dal turismo. Nel 1990 a
riscoprirlo fu un pool di imprenditori, che videro in Huacachina il
luogo perfetto per le nuove tendenze turistiche internazionali. Così
da 20 anni l'oasi viene “scoperta” da migliaia di viaggiatori che
qui trovano il loro piccolo paradiso fatto di alberghi e ostelli per
ogni budget, ristorantini di ogni tipo, cure termali, suggestive
escursioni nel deserto a bordo di dune buggy, sandboarding sulle
dune. Si può poi fare il tour delle cantine di vino e di pisco (il
brandy d'uva locale) nei dintorni, la mezza giornata in barca per
vedere foche, pinguini e leoni marini alle isole Ballestas, le
"Galapagos dei poveri", il volo fino alle linee di Nazca
risparmiando un lungo viaggio in auto.
Fin
qui il paradiso, con tanto di leggenda che vuole il laghetto nato
dall'acqua caduta dalla brocca di una principessa in fuga da un
cacciatore. La realtà è diversa: l'oasi si è formata grazie alle
acque della falda sottostante. E di recente il livello è calato,
tanto che è necessario ricorrere a fonti esterne per evitare che il
laghetto si asciughi. Il problema è dovuto all'eccessivo consumo
dell’acqua della falda freatica. Se le cose non cambiano una delle
poche oasi naturali rimaste nel nuovo continente, “la più bella
d'America”, rischia di sparire.
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