sabato 14 dicembre 2019

232 - TRENI CON LE ALI




Sembra impossibile ma...
In Svizzera è stato realizzato un progetto destinato a rivoluzionare i trasporti: un passeggero potrebbe salire su una capsula in una stazione degli autobus, addormentarsi e svegliarsi in un'altra città dall'altra parte del pianeta, dopo un viaggio su strada, ferrovia e per via aerea durante il quale non ha mai lasciato il suo posto.

Si chiama Clip-Air, ed è un concetto innovativo sviluppato dall'Istituto Politecnico Federale di Losanna sotto la guida del professor Claudio Leonardi. L'idea è quella di un aereo modulare con una grande ala volante capace di trasportare capsule mobili e intercambiabili con passeggeri o merci. Attaccate sotto l'ala, le capsule sostituiscono la fusoliera dell'aeroplano, ma senza motori, cabina di pilotaggio, carburante e carrello di atterraggio. Un paio di lunghe gambe metalliche infatti sporgono da ciascun lato dell'ala volante, mantengono la cellula alta sopra il terreno e contengono il meccanismo delle ruote di atterraggio; l'altezza è tale da consentire che le capsule vengano appese dal ventre dell'aereo, un po' come accade per gli aerei da guerra che trasportano bombe e missili. Ogni aereo potrà portare tre moduli da 150 passeggeri ciascuno a una velocità analoga a quella dei normali voli di linea.

L'obiettivo è quello di rivoluzionare i trasporti così come i container di spedizione, una delle invenzioni più dirompenti del secolo scorso, hanno fatto col commercio globale: il trasferimento continuo dal camion alla nave al treno merci e il fatto che container possa essere utilizzato ancora e ancora, hanno ridotto drasticamente il costo della spedizione a lunga distanza. Proprio come i container, le capsule Clip-Air possono essere facilmente trasferite su camion e treni: autonome, delle dimensioni di un vagone ferroviario (lunghe circa 30 metri e pesanti 30 tonnellate), aprirebbero possibilità non solo per il trasporto merci ma anche per il settore passeggeri. Oltre a tagliare i tempi di attesa e le code infatti limiterebbero i ritardi e gli overbooking, con gli operatori che potrebbero proporre itinerari multimodali che iniziano o finiscono ben oltre l'aeroporto.

I ricercatori hanno avviato contatti con l'industria aerospaziale, consapevoli comunque che saranno necessarie ulteriori ricerche e test per convalidare un concetto che sembra assai valido; e forse proprio per questo, e perché andrà a toccare interessi forti e consolidati, c'è il rischio che non se ne faccia di niente.






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