Sembra
impossibile ma…
Vicino
a Liverpool c’è una spiaggia dove dal mare emergono cento figure
umane a grandezza naturale. Un’immagine che sembra rubata a un film
di fantascienza e crea, dicono i visitatori, una straordinaria
atmosfera, specie per chi si ferma ad ammirare lo spettacolo della
marea che sommerge le statue quando si alza, e le fa “sorgere”
dalle onde quando si abbassa.
Si
chiama Another Place (Un altro posto) ed è un'installazione
dell’artista londinese Antony Gormley, realizzata a Crosby Beach
nel Merseyside, in Inghilterra. L’opera si allunga su una striscia
di sabbia lunga due miglia, ed è formata da cento figure di ghisa
rivolte verso il mare. Ogni statua è alta 189 centimetri e pesa 650
kilogrammi. Le figure sono repliche esatte del corpo nudo
dell'artista. Questo è uno dei motivi per cui il lavoro è stato
oggetto di polemiche nel Merseyside. Lo scontro è stato duro:
contrari gli appassionati di sport acquatici supportati dalla guardia
costiera, preoccupati i primi della loro sicurezza, la seconda che i
bagnanti “incantati” si facessero sorprendere dall’alta marea;
nel fronte del no anche gli ambientalisti che temevano l’aumento
del turismo con conseguenza negative per le aree di interesse
ornitologico. Favorevoli gli esercenti locali e un pool di
appassionati d’arte, tanto determinati da fondare una società,
la Another Place Ltd. Nel 2007, ribaltando una precedente decisione,
il consiglio locale ha concesso il permesso per Another Place di
rimanere a Crosby Beach in modo permanente, purché fossero
realizzati investimenti per un totale di 194.000 euro, interamente
finanziati da Another Place Ltd.
Sir
Antony Mark David Gormley, l’autore, è considerato uno dei
maggiori scultori viventi, e il Daily Telegraph lo ha classificato al
quarto posto nella lista delle "100 persone più potenti nella
cultura britannica". Fra i suoi lavori più famosi, l'Angel of
the North, mega scultura che dal 1998 domina il panorama di Gateshead
nel nord dell'Inghilterra, Event Horizon, installazione temporanea
con decine di figure umane inserite via via nel cuore di città come
Londra, New York, San Paolo e Hong Kong, e l’Asian Field 180.000
statuine di argilla realizzate in 5 giorni da 350 cinesi con 100
tonnellate di argilla, presentata alla Biennale di Sydney. Nel video
che segue, le suggestioni di “Another place”.
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