sabato 14 dicembre 2019

239 - L’UOMO GUFO




Sembra impossibile ma…

Fra le attrazioni dei side-show, gli spettacoli itineranti che proponevano freaks e fenomeni da baraccone al seguito di circhi e luna park a fine ottocento e nella prima metà del novecento, ebbe grande successo “The human owl, the boy with the revolving head”.

Martin Joe Laurello, nome d’arte di Martin Emmerling, nasce a Norimberga in Germania nel 1885. Soffre fin dalla nascita di una patologia rarissima: la sua colonna vertebrale è contorta e ha una conformazione ed una elasticità tali da permettergli di girare la testa di 180° fino ad arrivare a camminare in avanti guardando dietro. Nel momento della massima torsione la spina dorsale assume la forma di un punto interrogativo. Nel 1921 Martin arriva negli Stati Uniti insieme ad altre persone con rarità biologiche, e qui trova lavoro nel mondo dello spettacolo e rimane per tutta la vita. La sua carriera lo vede protagonista di tutti i più importanti side show dell’epoca; dopo l’esordio al Bailey come "Bobby il bambino con la testa girevole" lavora in inverno al New York City based museo di Hubert e in estate al Coney Island Sideshow Dreamland Circo.

Sposato con Amelia, viene arrestato a Baltimora nel 1931 per aver abbandonato la moglie e passa qualche mese in carcere. Nel 1930 firma un contratto per il “Ripley Believe It or Not Odditoriums” dove attira folle enormi che lo applaudono anche alla Fiera mondiale di Chicago del 1933-34. In seguito viene scritturato nel Barnum & Bailey Circus con un numero dove addestra anche cani e gatti a fare acrobazie e si esibisce come ventriloquo. In questo periodo arriva a guadagnare oltre 50 dollari la settimana. La sua ultima apparizione è nello show tv “You Asked For It” del 24 marzo 1952.

Ripley lo pubblicizza come l'unico al mondo che può camminare dritto e guardare dritto dietro: “Quest’uomo può voltarvi le spalle e ancora guardarvi negli occhi”. I colleghi di lavoro (alcuni dei quali lo accuseranno di simpatie naziste) raccontano che si allena ogni giorno per effettuare la torsione, e lui stesso conferma che “una tale impresa richiede un sacco di pratica: ho trascorso tre anni a far girare lentamente sempre di più la mia testa”. Durante le sue esibizioni, nelle quali indossa sempre una camicia bianca, nel momento della massima torsione Martin non riesce a respirare ma è comunque in grado di bere. Martin Joe Laurello muore di infarto nel 1955, a 70 anni. Ecco un breve filmato di una sua esibizione.


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