Sembra
impossibile ma...
Uno
street artist portoghese “firma” le sue opere aprendo grandi
squarci nelle pareti degli edifici con i caratteri che compongono il
suo nome; questo permette di osservare gli interni o i paesaggi che
si aprono oltre il muro. L'incredibile è che usa solo vernice spray:
ciò che si vede non è altro che una fantastica illusione ottica in
3D.
L'artista
è il portoghese Rodrigo Miguel Sepulveda Nunes, ma in tutto il mondo
è conosciuto con un nome d'arte che con ogni probabilità se fosse
stato italiano non avrebbe scelto: Vile. E proprio con quelle quattro
lettere declinate in ogni forma “squarcia” muri di ogni
dimensione, spesso fatiscenti, e crea straordinarie illusioni,
inganna la percezione con inesistenti trasparenze che permettono a
chi osserva di guardare oltre il cemento e la pietra. Vile
sincronizza i suoi disegni con l’ambiente reale per rivelare
l'interno misterioso, e i passanti hanno l'illusione di guardare
attraverso finestre scavate nel muro. Quello che vedono può essere
ciò che c'è realmente oltre la parete, oppure un paesaggio
fantastico reinventato dall'artista.
Vile
nasce nel 1984 a Vila Franca de Xira, cittadina sull'estuario del
Tago a due passi da Lisbona; graffitaro fin dall'età di 14 anni,
segue corsi di acquerello, pittura ad olio, carboncino, disegno
digitale, animazione
e illustrazione. Insomma non improvvisa niente e si costruisce solide
basi; nel 2006 si laurea in discipline artistiche a Lisbona e l'anno
dopo inizia a produrre professionalmente le sue opere, con le quali
negli anni successivi si fa conoscere anche fuori dai confini
portoghesi con mostre, lavori per grandi aziende e club, eventi e
festival internazionali. Per le sue creazioni utilizza solo vernice
spray usando le bombolette come laser che “tagliano” le finestre
sul muro. Per completare un'opera di solito non impiega più di un
giorno, ma in realtà la parte operativa è preceduta da un lungo
lavoro di progettazione, e quando arriva sul posto scelto ha pronti
numerosi schizzi preparatori e i risultati di un lungo studio sulla
giusta combinazione di colori; perché la parte più difficile del
suo processo creativo è proprio la corrispondenza dei colori, che
devono essere scelti con cura in base alle tonalità reali e alla
luce della location. L’effetto finale è stupefacente, un invito,
dice lui, ad esplorare quello che c’è dietro, ad andare sempre
oltre l'apparenza.
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