Sembra
impossibile ma...
Per
10 anni su diverse spiagge della Florida sono state trovate le tracce
di un essere misterioso che alcuni studiosi hanno identificato come
un pinguino alto più di 4 metri: il mostro di Clearwater.
In
una tiepida mattina del febbraio 1948 un abitante della cittadina
affacciata sul golfo di Tampa si presenta sconvolto alla stazione di
polizia: sulla spiaggia durante una passeggiata ha scoperto delle
impronte gigantesche: zampe di 35 centimetri di lunghezza, 27 di
larghezza con 3 grosse dita munite di artigli. Le orme sembrano indicare
che l'essere è uscito dal Golfo del Messico, ha camminato sulla
sabbia a grandi falcate, poi è tornato in mare. La notizia finisce
su tutti i giornali, e nei mesi successivi si registrano altri
ritrovamenti di orme su diverse spiagge della baia e anche sulla
sabbia del fiume Suwannee, a 40 miglia dall'oceano. La sindrome del
mostro esplode in tutta la Florida, seguono anche numerosi
avvistamenti sia in terra che in mare (e anche da alcuni aerei). I
racconti non sempre sono concordi, i più parlano di un grande
pinguino, altri di uno strano animale con la testa più simile a un
cinghiale e i piedi di coccodrillo, ma sempre alto fra i 4 e i 5
metri. Gli studiosi esaminano le impronte, per alcuni sono false, ma
c'è chi giura sulla loro genuinità. Arriva in Florida anche Ivan
Sanderson, un famoso naturalista reduce da una serie di campagne in
Africa per la Cambridge University e il British Museum; dopo due
settimane di indagini va in televisione e dichiara che le impronte
non possono essere state create da un uomo, il caso è autentico, e
lui ha individuato anche la creatura: è un pinguino gigante come
quelli vissuti nella preistoria, sopravvissuto chissà come
all'estinzione dei suoi progenitori; è alto quasi 5 metri, ha lunghe
pinne che sembrano braccia, il colore è giallo grigiastro. I
ritrovamenti di orme vanno avanti fino al 1958, poi cessano.
Anno
1988, il reporter Jan Kirby scopre nel garage di un meccanico di
Clearwater, Tony Signorini, due grandi zampe di ferro pesanti 13
chili l'una avvitate a un paio di scarpe da tennis. L'anziano tecnico
gliele ha mostrate ridendo, mentre confessava di averle costruite con
l'amico Al William. Insieme per 10 anni le hanno caricate su una
barca; poi lui le calzava, scendeva in acqua a pochi metri dalla
riva e si faceva una camminata sulla spiaggia. “L'idea è nata
quando abbiamo sentito del mostro di Loch Ness; visti i risultati,
siamo andati avanti per 10 anni. E quante risate ci siamo fatti
davanti alla tv, mentre gli studiosi descrivevano il pinguino
gigante”.
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