Sembra impossibile ma...
Questa
è una storia vera. Robert Campbell nasce a Gravesend nel Kent nel
1885; a 18 anni si arruola nell'esercito britannico e nel luglio del
1914 quando scoppia la prima guerra mondiale viene inviato col grado
di capitano al canale di Mons-Condé, nella Francia settentrionale;
una settimana dopo, gravemente ferito, viene catturato dai tedeschi e
a fine agosto dopo le cure in un ospedale militare di Colonia finisce
in un campo di prigionia a Magdeburgo.
Due
anni dopo la cattura, nell'autunno del 1916, riceve la notizia che
sua madre Louise malata di cancro sta per morire. Tormentato dal
fatto di non poterla rivedere, gioca la carta della disperazione: scrive
al Kaiser Guglielmo II una supplica, chiedendo di essere rilasciato
per qualche giorno, il tempo di darle un ultimo saluto. La cosa
incredibile è che l'imperatore accetta, e gli concede due settimane
di "permesso" a patto che Campbell gli dia la sua parola di
ufficiale che tornerà. Il capitano promette, e lascia la prigione;
viaggia in treno e poi in barca, attraversa la Germania nemica, i
Paesi Bassi e arriva a Gravesend nel Kent. Qui passa una settimana
con la madre, che morirà tre mesi dopo, e il 7 novembre bussa alla
porta del campo di prigionia di Magdeburgo e si presenta puntuale
allo scadere delle due settimane concesse dal kaiser. “Ho dato la
mia parola – spiegherà ai compagni di prigionia allibiti – ma
soprattutto se non fossi tornato, nessun altro ufficiale sarebbe mai
stato rilasciato in questi termini". Non sa che nessun altro
prigioniero potrà godere di un simile trattamento, dopo il rifiuto
da parte della Gran Bretagna di soddisfare un'analoga richiesta per
visitare il padre morente da parte del prigioniero tedesco Peter
Gastreich detenuto in un campo di internamento sull'isola di Man.
Appena
rientrato Campbell cerca di scappare con un gruppo di altri
prigionieri: impiegano 9 mesi a scavare un tunnel, la fuga riesce ma
il capitano viene ricatturato sul confine olandese.“Ero tenuto a
mantenere la parola – spiega – ma una volta rientrato, anche a
tentare di fuggire”. Liberato a fine guerra, torna in patria e
resta in servizio fino al 1925, poi nel 1940 lo richiamano come
stratega sull'Isola di Wight dove resterà fino alla morte a 81 anni
nel 1966.
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