Il villaggio sulla piccola isola di Shengshan nel Mar Cinese Orientale, 40 miglia a sud-est di Shanghai, viveva di pesca da sempre, ma nei primi anni novanta lo sviluppo dei traffici della vicina megalopoli ha costretto gli oltre duemila abitanti ad emigrare sulla terraferma in cerca di posti di lavoro più sicuri.
Una fuga graduale, non traumatica: lentamente, una dopo l'altra, tutte le case sono state abbandonate, finché all'inizio del terzo millennio sono rimasti una manciata di residenti. Ed è allora che è iniziata l'incredibile offensiva di madre natura che in pochissimi anni ha trasformato il borgo in un miraggio verde, una cartolina da un altro pianeta.
Ogni edificio, non importa se vecchio o nuovo, giorno dopo giorno è scomparso sotto una coltre compatta di vegetazione lussureggiante, ogni superficie dall'alto della collina fino alla riva del mare è stata “intonacata” dal denso fogliame: uno spettacolo meraviglioso.
L'erba ha cancellato le strade tortuose, e oggi non è facile inerpicarsi fra pareti e tetti che rischiano di crollare, anche se il verde sembra compattare e preservare la linea degli edifici. All'interno delle case deserte, resti di arredi, mobili e oggetti domestici abbandonati lì anni prima creano un'atmosfera strana, sottilmente inquietante.
Oggi a Houtouwan vivono una dozzina di persone. Vendono acqua, unico bene reperibile nel villaggio, ai viaggiatori che iniziano ad arrivare attratti dalle immagini che circolano sui social. Istruzioni se ci vuoi fare un salto prima che diventi una meta turistica trendy: da Shanghai ci vogliono 4 ore, prima di autobus poi di traghetto per l'isola Gouqi (collegata a Shengshan da un ponte) da dove si procede in taxi per Houtouwan.
Qui non c'è modo di dormire, a meno che tu non voglia provare il brivido di una notte in una delle case del paese fantasma; una sistemazione un po' più comoda la trovi nei villaggi vicini, dove puoi anche mangiare il pesce fresco che ti vendono i pescatori.
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