Sembra
impossibile ma...
Questa
è una storia vera. Qualche tempo fa il Museo civico di della
cittadina inglese di Oswestry acquistò tre lettere trovate a
Brighton in casa di Gilbert Bradley, morto nel 2008. L'uomo le aveva
ricevute 70 anni prima, quando era militare a Oswestry, da una
persona che si firmava “G”, sicuramente un'innamorata. Il
curatore del museo, incuriosito, scoprì che le tre missive facevano
parte di un corpus di oltre 600 lettere d'amore, e un po' alla volta
riuscì ad acquisirle tutte, scoprendo, a puntate, una love story
proibita. Protagonisti due soldati gay durante la Seconda guerra
mondiale.
Le
lettere vanno dal 1939 al 1944, ma Gilbert Bradley conosce “G”, ovvero
Gordon Bowsher, nel 1938 durante una vacanza in una casa galleggiante
nel Devon. Ed è subito amore. La loro storia va avanti da un anno
quando scoppia la guerra. Gordon, di famiglia benestante (il padre ha
una compagnia di navigazione e diverse piantagioni di tè) viene
preso in fanteria e inviato nel tempo in diverse basi militari.
Gilbert fa di tutto per evitare l'arruolamento, finge anche
l'epilessia, ma poi finisce a Oswestry come mitragliere anti-aereo.
Nel 1939 l'omosessualità è illegale, e nell'esercito chi viene
scoperto a fare sesso gay viene giustiziato immediatamente.
Le
lettere raccontano un amore vissuto in gran segreto, dove sogni,
speranze e progetti per il futuro convivono con uno sguardo
disincantato ma non triste della realtà. I desideri dei due
innamorati non si realizzeranno: Bradley, inviato in Scozia, ha due
storie con altrettanti uomini, e nelle lettere le racconta a Bowsher,
che risponde: “Capisco perché si sono innamorati di te. Dopotutto
è capitato anche a me”. Dopo la guerra la corrispondenza si
interrompe, le loro strade si separano; Bowsher si trasferisce in
California dove diventa un noto addestratore di cavalli. Bradley dopo
una storia col discusso parlamentare Sir Paul Latham va a vivere a
Brighton dove muore nel 2008. Nel suo studio ha conservato
gelosamente tutte le lettere. In una delle ultime aveva scritto
all'amato Gordon: "Non sarebbe stupendo se tutte le nostre
lettere potessero essere pubblicate in futuro, in un'epoca più
illuminata? Allora tutto il mondo potrebbe vedere quanto ci amiamo."
Ottant'anni dopo, gli scritti sono in mostra nel museo civico di
Oswestry, che ne ha tratto un libro da poco pubblicato.
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