sabato 28 dicembre 2019

248 - I TEMPLI FRA LE NUVOLE




Sembra impossibile ma...
Il monte Fanjing nel sud-ovest della Cina ospita un gran numero di templi buddhisti. Due di questi, collegati da un ponte, sorgono in cima a un vertiginoso pinnacolo verticale alto 2.336 metri.

La ricerca di silenzio, solitudine e misticismo ha portato da sempre gli asceti di tutte le religioni a cercare luoghi appartati per isolarsi dal mondo, e a costruire templi e monasteri in zone montane di difficile accesso. Ma i monaci cinesi hanno esagerato. Qui in Europa abbiamo le Meteore della Tessaglia che non scherzano quanto a location estreme, ma i templi di Buddha e Maitreya edificati sulla ridottissima area di una ripida vetta, sembrano architetture di un altro pianeta. Siamo sulla montagna più alta della catena montuosa Wuling, che raggiunge i 2.572 metri sul livello del mare, a due ore di auto dalla città di Tongren. Nel 1978 l'area venne dichiarata Riserva Naturale Nazionale, e dal 2018 è Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Per il buddhismo cinese, il Fanjingshan è una montagna sacra, luogo di illuminazione del Buddha Maitreya. Dal 2010 qui è possibile visitare il Parco culturale buddhista, con la più grande statua d'oro al mondo del Buddha Maitreya, alta 5 metri e realizzata con 250 chilogrammi d'oro e migliaia di gemme. E' dal VII secolo che sulla montagna si costruiscono templi: solo durante la dinastia Ming ne vennero edificati 50 per i pellegrini che visitavano la zona sacra. Molti sono andati distrutti, ma ne restano ancora un buon numero. I più importanti sono proprio il Tempio di Buddha e il Tempio Maitreya, sulla "Red Clouds Golden Summit", una delle tre cime del Fanjingshan. Una ripida gola li separa, ma i visitatori possono attraversarla su uno stretto ponte di pietra. Per raggiungere la vetta devono però prima salire qualcosa come 8.888 gradini, magari con qualche fermata ai posti di sosta e di ristoro lungo il percorso.

L'isolamento del Fanjingshan ha permesso la sopravvivenza di una straordinaria biodiversità, con oltre 2.000 specie di piante endemiche fra cui il raro abete fanjingshanensis e centinaia di animali, con diverse specie in via di estinzione, come il cervo muschiato della foresta, la salamandra gigante cinese, il fagiano di Reeve e il rinopiteco dal mantello bianco. Un ecosistema che l'aumento consistente del turismo rischia di alterare.

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