giovedì 2 gennaio 2020

249 - IL MARTELLO CHE VALE UN TESORO




Sembra impossibile ma...
Un pensionato che cercava col metal detector un martello perduto da un amico contadino nei campi della sua fattoria ha trovato un tesoro di epoca romana. Per il ritrovamento, subito segnalato, ha ricevuto un premio di 1.750.000 sterline, che ha diviso con l'amico.

Novembre 1992, Eric Lawes, ex giardiniere di Hoxne nel Suffolk di buon mattino percorre il terreno di fronte alla fattoria di Peter Whatling con in mano un cerca-metalli, alla ricerca del martello perduto la sera prima dal contadino. Quando il metal detector si mette a suonare, scava e trova un cucchiaio d'argento e alcune monete antiche; pochi colpi di badile dopo, ecco i resti di un grosso contenitore in legno: il più classico degli scrigni del tesoro pieno di monete e gioielli. Lawes si ferma lì e avverte la polizia. Il giorno dopo gli archeologi sono al lavoro, e in poche ore rimuovono diversi blocchi di terreno che contengono il tesoro. Gli oggetti saranno poi estratti con cura in laboratorio. Grazie all'onestà di Lawes gli studiosi hanno un'opportunità rara: studiare la disposizione originaria intatta di tutti gli oggetti ritrovati.

Dopo un anno di esami, gli archeologi presentano il tesoro di Hoxne: 14.865 monete romane in oro, argento e bronzo, 200 pezzi di vasellame in argento e di gioielleria in oro; un totale di 3,5 kg d'oro e 23,75 kg d'argento. Valore di mercato 1.750.000 sterline; per la legge inglese tutti i tesori trovati sono proprietà della Corona a meno che qualcuno non abbia titolo per rivendicarli. E' però consuetudine premiare l'autore del ritrovamento, se comunicato subito alle autorità, con un premio in denaro equivalente al valore del tesoro. Lawes così riceve la somma, e la divide con Whatling.

Il tesoro era stato nascosto agli inizi del quinto secolo in una zona disabitata. Il motivo? Vicino allo scrigno è stato trovato il foro di un palo che probabilmente indicava il luogo della sepoltura. Nel 410 l’Impero Romano richiamò l'esercito dalla Britannia lasciando i cives d’oltreManica indifesi di fronte agli attacchi dei Sassoni; la cura con cui è stato riposto il tesoro fa pensare a un ricco cittadino che ha sepolto i suoi beni, o al bottino di una rapina nascosto per esser recuperato in seguito. In tutti e due i casi le cose non sono andate come previsto: ci sono voluti più di 15 secoli perché il tesoro tornasse alla luce. Oggi è esposto al British Museum di Londra, dove è visibile anche un martello: sì, è quello di Whatling, che Lawes ha poi ritrovato.

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