Sembra
impossibile ma...
Nel
1979 Shenzen era un villaggio della Cina meridionale dove poco più
di ventimila residenti vivevano di pesca e degli scarsi commerci
portati dalla linea ferroviaria Kowloon-Canton. Oggi è la quarta
città più popolosa del Paese con 13,5 milioni di abitanti e ospita
i quartieri generali delle più grandi compagnie hi-tech cinesi.
Anno
1979, Shenzen viene ufficialmente nominata città; l'anno successivo
Deng Xiaoping decide di lanciare qui un audace esperimento: una Zona
Economica Speciale aperta per la prima volta a insediamenti di
compagnie estere; negli anni successivi ogni genere di investimento
trova a Shenzen condizioni di favore uniche, e la vicinanza a Hong
Kong la rende la finestra per l'ingresso di capitale straniero e di
tecnologia. Il minor costo del lavoro anche rispetto a Hong Kong
attrae poi gli imprenditori e sostiene uno sviluppo da record:
chiunque può entrare nella Zona Economica Speciale e avvantaggiarsi
dei minori prezzi dei prodotti in commercio. Molti contadini iniziano
così a lasciare le aree rurali per cercare lavoro nell'immobiliare,
nel manifatturiero o nel portuale. Insomma, in 20 anni qui accade
ciò che in Europa è avvenuto in due secoli. E nasce la “metropoli
istantanea”.
Nel
2017 Shenzen supera Hong Kong sia come popolazione che come economia;
oggi il porto è il terzo per container più grande del pianeta, qui
ha sede la fabbrica più grande al mondo della Foxconn (mezzo
milione di lavoratori), così come la Tencent (proprietaria di Clash
Royale) e i maggiori brand delle comunicazioni (Oukitel, Doogee,
TP-LINK, Coolpad Globalegrow e OnePlus), oltre al colosso mondiale
della telefonia mobile, Huawei. A Shenzen tutto va di corsa: tre
mesi fa è stata approvata la normativa che riduce i termini per
l'approvazione della creazione di imprese da un giorno a meno di un
minuto; i quartieri costruiti negli anni '90 per alloggiare il fiume
di immigrati in arrivo sono già in via di demolizione, sostituiti da
zone a più alta densità abitativa, così come diverse zone
industriali riconvertite nell'arco di un decennio. E di recente la
crescita ha preso anche una deriva qualitativa: la città è fra le
meno inquinate della Cina, col più alto tasso di verde pubblico per
abitante. E' servita da 5 linee di metropolitana, 16 mila autobus
tutti elettrici, e 22mila taxi che presto lo saranno, tutti collegati
a una rete di colonnine per la ricarica ad energia solare.
Stanno aprendo scuole e college di alto livello, e sono in funzione
strutture avveniristiche come il grande Polytheatre, il Centro
culturale firmato dell'architetto Isozaki, il Museo di arte
contemporanea e il Museo della città, mentre il quartiere Oct Loft è
il regno della creatività, frequentato da artisti, graphic designer
e maghi dell' hi-tech.
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