giovedì 16 gennaio 2020

262 - MANGIAFEGATO JOHNSON




Sembra impossibile ma…
Questa è una storia vera. Se siete di stomaco delicato, fermatevi qui. Perché è vero che vi porto nel far west senza legge, violento e feroce. Ma lui, “Mangiafegato Johnson”, ha esagerato un tantino.

John Garrison Jeremiah Johnson nasce nel 1824 a Little York, nel New Jersey. Nel 1846 si arruola in Marina; dopo aver picchiato a sangue un ufficiale diserta e fugge verso il west. A Alder Gulch nel Montana dìventa cercatore d’oro e si fa chiamare solo John Johnson. In seguito farà il taglialegna, il trapper e altri lavori più o meno leciti. Difficile non notarlo, per i suoi due metri di altezza, per i 120 chili di muscoli, e per i frequenti accessi d’ira e di furore.

Nel 1847 sposa un’indiana Flathead. Poco dopo la moglie è uccisa dai Crow, una tribù nemica. Non l’avessero mai fatto. Johnson apre la caccia al Crow. La sua vendetta andrà avanti per 25 anni. E sarà terribile. Secondo lo storico Andrew Southerland "Egli uccise e scotennò più di 300 indiani Crow. E di ognuno di loro divorò il fegato". Da qui il soprannome. Quello di Johnson è uno spregio: i Crow infatti credono che senza il fegato non si va nei verdi pascoli.

Mangiafegato” diventa il terrore degli indiani. Nel 1863, catturato dai Blackfeet, sta per essere venduto ai Crow. Ma evade dopo aver sbranato i legacci di cuoio coi denti. Ucciso l’indiano di guardia, con un coltellaccio gli taglia una gamba. La porta con sé e se ne nutre durante la lunga fuga nella neve: 300 chilometri fino alla baracca di un amico. Si arruola poi nell’esercito dell’Unione, dove combatte da valoroso. C’è tempo anche per far pace con i Crow, che diventano “fratelli di sangue”. Ma nelle guerre indiane “Dapiek Absaroka”, l’assassino dei Crow, come è noto fra gli indiani, farà strage di Sioux e Blackfeet. Negli anni ottanta è sceriffo a Red Lodge, nel Montana. Morirà nel 1900 in un ospizio di veterani di guerra.

Sulla sua vita è stato modellato il personaggio protagonista del film western “Corvo rosso non avrai il mio scalpo”. Per interpretarlo il regista Sidney Pollack scelse il volto angelico di Robert Redford.

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