mercoledì 22 gennaio 2020

278 - L'IRRIDUCIBILE BRONSON



Sembra impossibile ma…
Questa è una storia vera. Michael Gordon Peterson nasce a Luton in Inghilterra nel 1952 in una famiglia della media borghesia. Diserta la scuola, e a 13 anni è già noto alla polizia per reati minori. Fisico massiccio, in gioventù la sera fa il pugile “a nocche nude” per le strade del quartiere e di giorno cerca lavoro: ne trova molti, ma li perde tutti perché ogni volta picchia il titolare. Nel 1971 si sposa con Irene e subito dopo nasce un figlio. Nel 1974 entra in carcere: 7 anni per rapina a mano armata. E cambia ufficialmente nome: sarà Charles Bronson, il prigioniero più violento a memoria d’uomo.

Protagonista di continue e furiose risse con gli altri detenuti e con le guardie carcerarie, sarà trasferito da un carcere all’altro: ad oggi è stato spostato 120 volte. E con i continui aumenti di pena, i 7 anni diventano ergastolo. Ringrazio Simonluca Cavallini per la segnalazione e vi accompagno in una carrellata di malefatte: sono solo le più eclatanti, il 10% del totale. Allacciate le cinture.

La maggior parte del tempo lo passa in cella di isolamento, ma quando esce combatte una vera guerra personale. Attacca altri detenuti, spesso senza provocazione, e più volte è lui ad essere pestato selvaggiamente; distrugge un laboratorio dopo un alterco con un secondino; riduce in fin di vita un compagno di cella con una brocca di vetro, pugnala due guardie, avvelena il prigioniero nella cella accanto e finisce in una struttura psichiatrica; qui scava un tunnel per evadere ma un degente informa le guardie: lui lo scopre e lo massacra di botte. Relegato sull’isola di Wight procura gravissime lesioni a un prigioniero con un barattolo di marmellata, poi tenta il suicidio e attacca un secondino. Di nuovo in manicomio, strangola con una cravatta un assassino maniaco sessuale.

Nel 1982 inizia una lunga serie di proteste nelle carceri dove è detenuto. Sale sul tetto e strappa le tegole, oppure si barrica e devasta cucine e servizi; causa così danni per centinaia di migliaia di sterline. Per la terza volta in manicomio, pugnala con una bottiglia di salsa un paziente che gli aveva fatto avances sessuali. Negli anni riuscirà a mandare all’ospedale anche diversi direttori di carceri. Con uno di questi nel 2014 partecipa a una trasmissione tv: gli salta addosso in diretta e lo picchia a sangue. In più occasioni prende come ostaggi dipendenti civili, avvocati, medici e psicologi dettando folli condizioni per il rilascio. (una bambola gonfiabile, un elicottero e una tazza di tè…). Una volta minaccia di mangiarsi gli ostaggi, due dirottatori iracheni che non avevano risposto al suo saluto. Nel 1999, a Woodhill viene allestita per lui una speciale unità carceraria per ridurre i rischi per il personale e i detenuti.

Dopo aver divorziato, si risposa due volte con donne che lo vanno a trovare in carcere. In cella scrive diversi libri, fra i quali un bestseller sul fitness in spazi ristretti di cui è fanatico (fa 2.500 flessioni al giorno), e dipinge quadri coi quali vince numerosi premi. Di se stesso dice: "Sono un bravo ragazzo, ma a volte perdo la ragione e mi innervosisco; la rabbia però non mi rende cattivo, solo confuso".
 
 

 
 
 
 

 
 
 

 
 

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