Sembra
impossibile ma…
Dentro
il fossile di una salamandra vissuta nell’eocene gli scienziati
hanno trovato una straordinaria sorpresa: gli organi interni molli
erano perfettamente conservati. L’involucro pietrificato del
rettile conservava intatti muscoli, polmoni, midollo spinale, nervi,
ghiandole e tratto digestivo. E all’interno dello stomaco c’era
addirittura lo scheletro di una rana mangiata 35 milioni di anni fa.
La
scoperta in stile Jurassic Park è stata fatta in Francia da un team
di paleontologi francesi e svizzeri, e divulgata in uno studio
pubblicato sulla rivista PeerJ. Un
evento del genere è estremamente raro, perché nei fossili si
conservano solo scheletri, gusci e parti dure. Per questo la
possibilità di studiare l’anatomia di un animale estinto in tutti
i suoi aspetti è il sogno di ogni paleontologo.
Ancora
più rara è la conservazione e il ritrovamento delle ossa
mummificate di una rana all'interno dello stomaco della salamandra.
“Fra l’altro le salamandre – dice Michel Laurin del Museo di
Storia Naturale di Parigi, autore dello studio - molto raramente
mangiano rane, lo fanno in casi estremi. Questo pasto era un ultimo
disperato tentativo di cibarsi, o una normale abitudine per questa
specie? Probabilmente non lo sapremo mai”.
La
salamandra fossile è l'unico esemplare noto di phosphotriton sigei;
trovata nel 1870, era rimasta per 140 anni in una teca, e solo le
nuove tecnologie hanno consentito la scoperta. Per analizzarla
infatti è stata utilizzata la microtomografia a raggi X di
sincrotrone dell’European Synchrotron Radiation Facility (Esrf) di
Grenoble, un acceleratore di particelle ad anello con un diametro di
320 metri nel quale gli elettroni viaggiano ad alta velocità per
produrre la radiazione elettromagnetica che permette di sondare la
materia.
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