Sembra
impossibile ma...
Questa
è una storia vera, anche se pare una barzelletta. L'Albero del
Ténéré è un’acacia tortilis sopravvissuta per molti decenni
(forse oltre 300 anni), nel bel mezzo del deserto del Ténéré, nel
Niger nordoccidentale. Unico albero in un raggio di 400 chilometri,
considerato a lungo il più isolato al mondo, punto di riferimento
per le carovane di cammelli che attraversavano il deserto, visibile
da grandi distanze anche se alto poco più di tre metri. Un faro
vivente, un albero tanto essenziale per orientarsi da apparire sulle
mappe.
Quest'area
non è sempre stata desertica: numerosi graffiti rupestri ritrovati
testimoniano che sia nel paleolitico che nel neolitico, quindi fino a
10.000 anni fa, gli antichi abitanti cacciavano animali in mezzo a
una vegetazione rigogliosa. L'avanzata del deserto e la riduzione
delle falde acquifere sotterranee hanno cancellato poi gran parte
della vita vegetale. Alla fine dell'ottocento sopravviveva solo un
gruppetto di acacie rinsecchite; anche queste morirono. Tutte meno
una, l'Albero del Ténéré. Il mistero della miracolosa
sopravvivenza fu risolto nel 1938 quando fu scavato un pozzo lì
vicino e si scoprì che le radici dell’acacia arrivavano a 35 metri
di profondità, dove c’è una sorgente. Nel 1939 Michel Lesourd del
Service central des affaires Sahariennes scriveva: “Bisogna vedere
l’albero per convincersi della sua esistenza. Qual è il suo
segreto? Come può essere ancora vivo nonostante le moltitudini di
cammelli che scalpitano intorno ad esso? Com’è che nel corso
dell’azalai (riunione delle carovane di dromedari che due volte
l’anno attraversano il deserto per trasportare il sale) non capita
mai che un cammello ne mangi le foglie? Perché i Tuareg non tagliano
i suoi rami per farne fuochi? La sola risposta possibile è che
l’albero sia tabù e come tale venga considerato dai carovanieri”.
Novembre
1973, il silenzio dell'infinita distesa desertica è rotto dal rumore
di un motore che avanza. Uno schianto improvviso, poi di nuovo il
silenzio. Un camion di passaggio, guidato da un autista libico
ubriaco ha centrato in pieno l'albero secolare; il tronco sradicato
giace a terra. Sarà recuperato e portato a Niamey, nel Museo
Nazionale del Niger, dove è visibile ancora oggi. Un nuovo punto di
riferimento ha sostituito l'ultima acacia del Ténéré: una
(brutta) installazione in ferro realizzata da un anonimo artista.
Nessun commento:
Posta un commento