Sembra
impossibile ma...
Questa
è una storia vera, segnalatami da Antonella Freschi che ringrazio.
Mary Anning nasce a Lyme Regis, nel Dorset, nel 1799. Il padre
Richard è un falegname, ma per arrotondare raccoglie fossili sulla
costa e li vende a scienziati e turisti. Quando ha 15 mesi Mary è
colpita da un fulmine insieme a tre donne; sopravvive solo lei. Alle
elementari fa in tempo a imparare a leggere e a scrivere o poco più,
poi il padre muore di tisi e la lascia in mezzo ai debiti. Per
fortuna le ha insegnato a riconoscere ed estrarre i reperti. Non è
facile però andare a caccia di fossili: si può fare solo in inverno
quando piogge e maree rendono il terreno friabile e causano
smottamenti e frane.
Nel
1811 suo fratello Joseph trova il teschio lungo più di un metro di
un ittiosauro, mai visto prima; poco dopo Mary individua il resto
dello scheletro del rettile marino. Nel 1820 la ragazza trova il
primo scheletro incompleto di plesiosauro, e due anni dopo uno
completo. Un ritrovamento che suscita scalpore nella comunità
scientifica, ma non convince il grande naturalista Georges Cuvier che
la accusa di essere una mistificatrice. Solo in seguito si dovrà
ricredere. Di lì in poi per Mary è un susseguirsi di scoperte: nel
1828 uno pterosauro, l'anno dopo la prima Squaloraja; e ad ogni
ritrovamento segue un rigoroso studio individuale, che la porta a
costruirsi una profonda cultura da autodidatta. A 27 anni, con i suoi
risparmi, acquista una piccola casa che diventa il suo laboratorio,
frequentato dai luminari di tutto il mondo e sede di straordinarie
scoperte. Dal mondo accademico però non riceve alcun riconoscimento
ufficiale: le sue scoperte vengono invariabilmente attribuite ad
altri, perché Mary Anning non solo è donna, ma anche di umili
origini. La Geological Society la ignora, ma pubblica decine di suoi
studi omettendo di citarla come autrice. “Meraviglioso esempio del
favore divino, quella povera ragazza ignorante, grazie alle sue
letture e alla sua diligenza, è arrivata a un grado di conoscenza
tale da potersi intrattenere con professori ed altre persone
competenti, e tutti riconoscono che ne capisce più di scienza di
chiunque altro nel regno” scrive Lady Harriett Silvester già nel
1824.
Solo
dopo la sua morte, avvenuta a 48 anni per un tumore al seno, il mondo
della scienza si ricorderà di lei: la Geological Society le dedica,
prima donna nella sua storia, un elogio funebre, e Charles Dickens
scrive: "La figlia del carpentiere si è conquistata un proprio
nome, e lo ha meritato". Nel 2010 la Royal Society inserisce
Mary Anning fra le 10 donne inglesi che più hanno contribuito alla
storia della scienza.
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