lunedì 27 gennaio 2020

289 - LA STOCCATA DI ROSTAND




Sembra impossibile ma...
Alla vigilia della prima del “Cyrano De Bergerac” l'autore Edmond Rostand era certo che sarebbe stato un fiasco, tanto da pensare di annullare la rappresentazione. Ma il marsigliere Rostand, che all'epoca aveva 29 anni, sapeva che “È di notte che è bello credere nella luce.” E sapeva che i suoi scritti potevano accenderla. Anche se, come tutte le persone che uniscono intelligenza e sensibilità, aveva grandi paure. “Io parto per strappare una stella al cielo e poi, per paura del ridicolo, mi chino a raccogliere un fiore” è una delle sue frasi più famose fra quelle passate alla storia.

Nel 1897 Rostand è già un drammaturgo di successo, una delle sue piéces è stata portata in scena dalla grande Sarah Bernhardt, una specie di sigillo di garanzia per i lavori teatrali dell’epoca. Ma con il Cyrano de Bergèrac sa di giocarsi molto del suo futuro. Era stato un altro grande attore, Coquelin Aîné, a chiedergli un testo adatto alle sue corde.

La sera della prima, il 28 dicembre al Théâtre de la Porte Saint Martin, Rostand è terrorizzato dalla paura di un fiasco. Qualche minuto prima dell’inizio convoca l’intera compagnia. Si scusa per averla trascinata in "questa avventura spaventosa". Poi come in un sogno sente solo il sipario che si apre, il brusio del pubblico, la scena che si illumina. Lo spettacolo inizia. “E giunto al fin della licenza, io tocco”.

La stoccata va a segno. Quello che accadde dopo, è storia del teatro. Già all'intervallo, il pubblico è tutto in piedi ad applaudire. Al termine gli applausi vanno avanti per 20 minuti. Nei camerini lo va a trovare un ministro, si stacca dal petto la medaglia della Legion d'Onore e gliela appunta dicendo “Permettetemi di anticipare un po’ i tempi”. E’ nato il Cyrano, un monumento del teatro mondiale.

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