domenica 2 febbraio 2020

296 - LA STAZIONE FUORI DAL MONDO




Sembra impossibile ma...
Nel sud del Giappone, lungo il fiume Nishiki, è stata inaugurata di recente una nuova stazione ferroviaria. Ringrazio Antonella Freschi per la segnalazione, e vi faccio scendere alla fermata Seiryu Miharashi Eki (che significa più o meno “piattaforma con vista del fiume”) della linea Nishikigawa Seiryū. La stazione non ha ingresso né uscita, non ha la sala d'aspetto e neanche una biglietteria. Non ci sono panchine né le onnipresenti macchinette distributrici di bevande e snack. I treni fermano al fianco di una stretta banchina arroccata su una sorta di scogliera che va giù a picco fino al fiume. Chi lo desidera scende dal treno, ma non può andare da nessuna parte, non ci sono strade, paesi o città nelle vicinanze, il luogo è completamente disabitato. Ci sono solo boschi e montagne, e in basso il fiume, ma senza neanche un sentiero per raggiungerlo. L'unico modo per lasciare la stazione è salire sul treno successivo.

Siamo nella prefettura di Yamaguchi; la ferrovia Nishikigawa è conosciuta per i treni coloratissimi e i molti tragitti “a tema” (tipo “viaggio con degustazione di sake”) che si affiancano ai convogli di linea. I binari corrono alla base di una montagna affiancando per 33 chilometri il letto del fiume Nishiki. Ma perché costruire una stazione nel bel mezzo del nulla, e senza alcuna apparente funzione? Lo scopo in realtà c'è, anche se inusuale: aiutare i viaggiatori a riscoprire l’importanza del fermarsi. Una sosta dal punto di vista fisico ma ancor più mentale. Chi decide di scendere a Seiryu Miharashi Eki lo fa per ammirare il panorama, per contemplare la natura o per fare una semplice pausa. 

Scendi dal treno e non devi fare altro che osservare il paesaggio, una diapositiva nel verde col fiume che scorre lento in mezzo agli alberi, aspetti che il treno riparta e riscopri l'importanza del silenzio rotto solo dai rumori della natura, puoi rilassarti, lasciar volare i pensieri o semplicemente non fare niente finché in lontananza senti il rumore del prossimo treno che arriva. In una società stressata e frenetica come quella giapponese, dove i suicidi causati dall'eccesso di lavoro sono all'ordine del giorno, può essere una boccata d'aria pura. Ma “contro il logorio della vita moderna” come recitava una vecchia pubblicità, anche dalle nostre parti non sarebbe male avere una stazioncina dove poter gridare “Fermate il mondo, voglio scendere”.


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