Sembra
impossibile ma...
Nel
sud del Giappone, lungo il fiume Nishiki, è stata inaugurata di
recente una nuova stazione ferroviaria. Ringrazio Antonella Freschi
per la segnalazione, e vi faccio scendere alla fermata Seiryu
Miharashi Eki (che significa più o meno “piattaforma con vista del
fiume”) della linea Nishikigawa Seiryū. La stazione non ha
ingresso né uscita, non ha la sala d'aspetto e neanche una
biglietteria. Non ci sono panchine né le onnipresenti macchinette
distributrici di bevande e snack. I treni fermano al fianco di una
stretta banchina arroccata su una sorta di scogliera che va giù a
picco fino al fiume. Chi lo desidera scende dal treno, ma non può
andare da nessuna parte, non ci sono strade, paesi o città nelle
vicinanze, il luogo è completamente disabitato. Ci sono solo boschi
e montagne, e in basso il fiume, ma senza neanche un sentiero per
raggiungerlo. L'unico modo per lasciare la stazione è salire sul
treno successivo.
Siamo
nella prefettura di Yamaguchi; la ferrovia Nishikigawa è conosciuta
per i treni coloratissimi e i molti tragitti “a tema” (tipo
“viaggio con degustazione di sake”) che si affiancano ai convogli
di linea. I binari corrono alla base di una montagna affiancando per
33 chilometri il letto del fiume Nishiki. Ma perché costruire una
stazione nel bel mezzo del nulla, e senza alcuna apparente funzione?
Lo scopo in realtà c'è, anche se inusuale: aiutare i viaggiatori a
riscoprire l’importanza del fermarsi. Una sosta dal punto di vista
fisico ma ancor più mentale. Chi decide di scendere a Seiryu
Miharashi Eki lo fa per ammirare il panorama, per contemplare la
natura o per fare una semplice pausa.
Scendi dal treno e non devi fare altro che osservare il paesaggio, una diapositiva nel verde col fiume che scorre lento in mezzo agli alberi, aspetti che il treno riparta e riscopri l'importanza del silenzio rotto solo dai rumori della natura, puoi rilassarti, lasciar volare i pensieri o semplicemente non fare niente finché in lontananza senti il rumore del prossimo treno che arriva. In una società stressata e frenetica come quella giapponese, dove i suicidi causati dall'eccesso di lavoro sono all'ordine del giorno, può essere una boccata d'aria pura. Ma “contro il logorio della vita moderna” come recitava una vecchia pubblicità, anche dalle nostre parti non sarebbe male avere una stazioncina dove poter gridare “Fermate il mondo, voglio scendere”.
Scendi dal treno e non devi fare altro che osservare il paesaggio, una diapositiva nel verde col fiume che scorre lento in mezzo agli alberi, aspetti che il treno riparta e riscopri l'importanza del silenzio rotto solo dai rumori della natura, puoi rilassarti, lasciar volare i pensieri o semplicemente non fare niente finché in lontananza senti il rumore del prossimo treno che arriva. In una società stressata e frenetica come quella giapponese, dove i suicidi causati dall'eccesso di lavoro sono all'ordine del giorno, può essere una boccata d'aria pura. Ma “contro il logorio della vita moderna” come recitava una vecchia pubblicità, anche dalle nostre parti non sarebbe male avere una stazioncina dove poter gridare “Fermate il mondo, voglio scendere”.
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