Sembra
impossibile ma…
E’
successo più volte e continua a succedere: un’intera installazione
viene scambiata per spazzatura e finisce nel cassonetto. Il sogno di
chi detesta l’arte contemporanea.
Ottobre
2015. Festa per l’inaugurazione di una mostra al Museion di
Bolzano. All'alba del giorno dopo arrivano le donne dell’impresa di
pulizie. Aprono la porta della sala centrale e trovano il finimondo:
bottiglie vuote sul pavimento, coriandoli ovunque, mozziconi di
sigarette, indumenti. Devono aver pensato: “Ma cosa hanno combinato
qui stanotte? Guarda che casino…”. Poi, rimboccate le maniche,
tirano tutto a lucido. Del resto si sa, gli altoatesini ci tengono
alla pulizia. Alla fine la sala è linda, e vuota che ci si sente
l’eco. Immaginate la faccia dei curatori della mostra quando hanno
scoperto che il camion della spazzatura si era appena portato via
“Dove andiamo a ballare questa sera?”, installazione ambientale
delle artiste Goldi&Chiari, un’opera, come si legge, “che
intende denunciare e demistificare gli orribili anni Ottanta
mettendo in scena i resti di una festa, metafora dell’epoca del
consumismo, della tv di massa, della cuccagna italiana…”.
L’installazione sarà riallestita nel giro di poche ore ripescando
in discarica anche alcuni pezzi originali, con tante scuse alle
autrici.
I
precedenti illustri di “arte incompresa” sono tanti. Ecco i più
famosi Joseph Beuys ne colleziona due: nel 1973 due addette alle
pulizie lavano la sua vasca da bagno per neonati ricoperta di garza;
nel 1986 ad essere ben ripulita è la sua “Sedia con grasso”,
valore 400.000 euro. 1978, Biennale di Venezia: un imbianchino
ridipinge la porta “scrostata” ad arte da Marcel Duchamp. Londra:
nel 1999 alla Tate Britain un guardiano pensa che di notte siano
entrati i vandali e rifà il letto di Tracey Emin (My bed). Nel 2001
un’installazione di Damien Hirst (bottiglie di birra, tazze da
caffè e portacenere pieni) finisce nella spazzatura. Nel 2004 Gustav
Metzger alla Tate Modern vede sparire un suo sacco di carta e
cartone; una scultura di Anish Kapoor (Hole and Vessel II) viene
invece rottamata per sbaglio mentre è in allestimento.
A
Dortmund nel 2011 un inserviente ripulisce irrimediabilmente la
patina creata con cura certosina da Martin Kippenberger sul suo
“Secchio sporco”, valutato 800.000 euro. Nel 2014 a Bari ad
essere cestinate tocca a due opere di Paul Branca fatte di giornali
accartocciati e pezzi di biscotti. Nel 2014 a Roche-sur-Yon in
Francia, durante i lavori nella piazzetta dove è montata, finisce in
discarica la colonna Chromointerférence, alta sei metri e realizzata
da Carlos Cruz-Diez nel 1972 (valore 200.000 euro), e nel 2015 a
Madison in Usa tocca a Corbu Bench di Jim Osman, una panca in legno e
erba sintetica: i netturbini pensavano fosse una rampa per skater
abusiva.
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