Sembra
impossibile ma…
Su
un’ autostrada sudamericana da oltre trent’anni si forma una
macchia nera e scivolosa. Cos’è? Da dove proviene? Gli studiosi
che hanno analizzato la sostanza non ne hanno la minima idea.
Ricordate
Blob, cultmovie di fantascienza di fine anni Cinquanta? Bene, il
fluido mortale ha fatto la sua apparizione nel mondo reale
sull’autostrada che collega Caracas, la capitale del Venezuela, al
suo aeroporto. Mortale, certo, perché negli anni sono stati migliaia
gli incidenti causate dalla misteriosa “mancha negra” e molte
centinaia le vittime. Il primo avvistamento della macchia nera è del
1986: sono gli operai che stanno riparando la strada a segnalarla.
Copre una superficie di una cinquantina di metri. Negli anni si
espanderà fino a toccare i 13 chilometri, salvo contrarsi e sparire
in determinate condizioni atmosferiche. In particolare il caldo e
l’umido sembrano favorire la crescita del blob.
L’aspetto
è quello di un fluido nero, grasso e oleoso, con uno spessore di un
paio di centimetri e la consistenza del chewing gum masticato. Ma è
scivoloso come ghiaccio. Dal 1994 il ministero dei trasporti tenta di
lavare via la macchia nera con acqua a forte pressione, detergenti e
specifiche attrezzature. Ha anche tolto il vecchio asfalto e l’ha
rifatto nuovo. Tutto inutile, rifiorisce sempre. La sostanza è stata
studiata da esperti di tutto il mondo. Tante le ipotesi sulla sua
origine: il prodotto di acque reflue delle vicine baraccopoli, un mix
di polveri e fluidi oleosi rilasciati da vecchie auto, un’olio
sotterraneo compresso dall’asfalto. Fino agli immancabili alieni,
proprio come nel blob cinematografico. Venti anni di studi e milioni
di dollari spesi non hanno spiegato il fenomeno. Insomma, “E’ la
cosa più orribile che abbia visto in vita mia”, ma a oggi nessuno
sa che roba è, da dove proviene e come sbarazzarsene.
Date
un’occhiata al filmato per vedere il blob venezuelano.
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