Sembra
impossibile ma...
Un
team di ricercatori del Colorado ha scoperto un materiale che
consente di raffreddare gli ambienti domestici senza utilizzare in
alcun modo energia elettrica. La temperatura si abbassa grazie ad un
processo fisico basato sulla riflessione della luce.
Istruzioni
per l’uso: compri un sottilissimo foglio, più fine della carta di
alluminio che si usa in cucina, e ci rivesti il tetto di casa. Poi
getti nella spazzatura il vecchio condizionatore che ti ha fatto
impazzire per estati intere fra rumore, condensa e guasti vari. E ti
godi il fresco anche in piena estate. Ah, dimenticavo, senza
consumare un filo di corrente elettrica. E a un prezzo assai
contenuto: 25 euro bastano a refrigerare una casa di 100 metriquadri.
Impossibile, vero? Invece è tutto vero. Si tratta di una nuova
scoperta, e non ci sarà che da aspettare di vederla
commercializzata.
Più
o meno funziona così: alcuni materiali assorbono la luce, altri la
riflettono. Gli scienziati hanno studiato materiali formati da
strati con proprietà diverse. Così hanno creato un foglio
sottilissimo realizzato con il layer trasparente di un polimero (il
polimetilpentene) che contiene all'interno microscopiche sfere di
vetro. A coprire il tutto, un sottile strato di argento altamente
riflettente. Quando il nuovo materiale viene colpito dalla luce,
l'argento e le sfere di vetro la riflettono quasi completamente
indietro. Al di sotto del materiale si crea così una zona di ombra
che determina una temperatura minore anche di 10°C rispetto
all’ambiente circostante. Il raffreddamento così prodotto è pari
a quello che si ottiene utilizzando l'energia elettrica prodotta da
un pannello solare in funzione per 72 ore.
I
costi di produzione del nuovo materiale non superano i 25 centesimi
al metroquadro, e le applicazioni possibili vanno ben oltre il
refrigerio domestico. Dalle centrali elettriche alle fabbriche che
necessitano di sistemi di raffreddamento, il nuovo ritrovato che non
inquina e non consuma energia potrebbe diventare a breve di uso
comune. E come spesso accade ciò che letto al presente è
impossibile, declinato al futuro prossimo diventa normale.
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