venerdì 6 marzo 2020

380 - IL TEATRO DI ANDROMEDA




Sembra impossibile ma…
Nel cuore della Sicilia c’è un luogo magico, il Teatro di Andromeda: una straordinaria architettura realizzata da un pastore autodidatta. Un’opera che lo ha portato alla Biennale internazionale di Venezia. Ringrazio per la segnalazione l’amica Alessandra Lazzaro.

Lorenzo Reina nasce nel 1960 a Santo Stefano Quisquina in provincia di Agrigento. Il padre è un pastore e lui, unico maschio dopo tre femmine, è destinato a seguirne le orme. Fin da piccolo vive sui pascoli e accompagna il padre sui sentieri della transumanza. Sogna di studiare, di fare l’università, ma è costretto a fermarsi alla terza media. La sua bisaccia però è sempre appesantita da libri che prende alle sorelle. Legge di tutto, e impara da solo a scolpire la pietra e lavorare il legno. A Napoli per il servizio di leva, conosce lo scultore Gabriele Zambardino che ne intuisce il talento e accoglie le sue opere in una mostra collettiva. Tornato al paese riesce ad organizzare la sua prima personale nella biblioteca comunale nonostante l’opposizione del padre, che più tardi, in punto di morte, gli chiederà di tornare a fare il pastore. Lui acconsente. Ci tornerà. Ma senza rinunciare a ciò che ama.

Oggi lungo la strada da Santo Stefano Quisquina a Castronovo sorge l’azienda Rocca Reina, dove Lorenzo continua a fare il pastore. E altre cento cose. Legge libri, naturalmente, sa molto di storia e di filosofia, di astronomia e naturalmente di arte. L’azienda comprende una fattoria didattica, un laboratorio artistico, un parco con grandi sculture, un museo dalle linee ispirate alla rocca di Castel del Monte, un ovile. E il bellissimo Teatro di Andromeda. I visitatori arrivano da tutto il mondo, si fermano all’azienda e si dividono fra le attività artistiche e quelle legate alla pastorizia: assistono agli allestimenti teatrali, visitano il museo, la fattoria didattica, l’allevamento delle asine dove praticano onoterapia, seguono la produzione del formaggio secondo i metodi tradizionali.

Ma il suo capolavoro è il Teatro: dimensioni e forme rispettano simbologie legate all’astronomia e al legame fra l’uomo e la natura, la scena ellittica è a picco su uno strapiombo, in perfetta armonia col paesaggio che fa da fondale. Una visione. Ci ha messo 30 anni a costruirlo, pietra su pietra, e non ha ancora finito, forse non finirà mai. “Del resto è merito suo – dice - se per la prima volta un pastore espone alla Biennale di architettura”.



Nessun commento:

Posta un commento

760 - DIETRO IL PADRINO

    Un'offerta che non si può rifiutare. A trovarsela davanti è stato Francis Ford Coppola al momento di iniziare a girare I...