Sembra
impossibile ma...
C'è
un villaggio in Spagna dove tutto sembra fissato in un solo
fotogramma: quello che precede il momento in cui strade e case
vengono schiacciate da un'enorme montagna.
Setenil
de las Bodegas, 150 chilometri da Cadice, ha 3000 abitanti che come i
loro più antichi progenitori vivono, almeno in parte, nelle caverne.
La struttura urbanistica del borgo arriva dritta dalla preistoria,
quando la stretta e profonda gola disegnata dal Rio Trejo fu scelta
per l'acqua, per l'ombra che protegge nelle estati torride e per
l'essere una roccaforte naturale contro gli attacchi dei nemici.
Setenil si è poi sviluppata su due livelli, abbarbicata alla
montagna: se in alto le case sono complete, in basso condividono le
pareti con quelle naturali in pietra. In pratica qui gli abitanti si
sono limitati a costruire solo la facciata, l'interno ancora oggi è
roccia viva. Per questo gli edifici sembrano sempre sul punto di
essere inglobati nella pietra e creano un paesaggio unico al mondo.
Il
nome del paese sembra derivare dal latino "septem nihil",
ovvero sette volte no, riferito agli assedi falliti dai cristiani
prima della “reconquista” del 1484 dopo 15 giorni di assalti. Qui
i Mori erano arrivati 750 anni prima, e il paese è stato uno degli
ultimi bastioni a cadere. Le bodegas invece sono quelle che tenevano
in fresco e vendevano l'ottimo vino andaluso prima del 1860, quando
la filossera distrusse tutti i vigneti. Oggi ad attrarre i
visitatori, oltre alle immagini uniche del centro del paese, sono
rimasti i ristoranti, considerati fra i migliori della regione, dove
si mangia chorizo, cerdo, i dolci pastel e tante altre specialità
locali. E all'ombra della mole massiccia del castello, costruito
dagli Almohadi nel dodicesimo secolo, fra antichi eremi e chiese
barocche, le manifestazioni della settimana santa sono fra le più
pittoresche di tutta la Spagna. Se vi è venuto voglia di fare due
passi per le strade di Setenil de las Bodegas, eccovi un'anteprima.
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