giovedì 12 marzo 2020

390 - JULIA SALE SULL'ALBERO




Sembra impossibile ma...
Questa è una storia vera. Julia Butterfly Hill nasce a Mount Vernon in Missouri nel 1974. Figlia di un predicatore religioso, cresce su un camper seguendo l'attività itinerante dei genitori in tutta l'America. Nel 1996 sfiora la morte in un grave incidente d'auto: un guidatore ubriaco la sperona e il volante le sfonda il cranio. Dopo un anno di terapia intensiva riprende a parlare e a camminare. Uscita dall'ospedale, si mette in viaggio sulla west coast californiana con un gruppo di amici. Nei boschi di Humboldt County scopre le gigantesche sequoie, alberi millenari dalla maestosa bellezza. E scopre anche che la Pacific Lumber Company le sta abbattendo; un gruppo di ambientalisti manifesta contro il disboscamento in atto, e gli organizzatori stanno cercando qualcuno disposto a salire su una sequoia per protesta e a restarci una settimana. Julia, che non è affiliata a organizzazioni ambientaliste, è l'unica a offrirsi volontaria.

Così il 10 dicembre 1997 a mezzanotte si arrampica sul tronco di “Luna”, una sequoia di 1500 anni, e sale fino a 55 metri. Rimarrà lì per più di 2 anni, fino al 18 dicembre del 1999. Con il supporto di uno staff di 8 aiutanti da terra si costruisce una piattaforma (1,8 per 1,8 metri) e lì passa le giornate. Ogni tanto si sposta in verticale lungo l'altissimo tronco per fare un po’ di esercizio. Studia e impara sulla sua pelle le tecniche di sopravvivenza (anche curiose, come non lavarsi le piante dei piedi per aderire meglio ai rami), usa telefoni cellulari a energia solare per le interviste radiofoniche e diventa la corrispondente "dalla cima dell'albero" per una tv via cavo. Cibo e rifornimenti li tira su con le corde, dorme e si ripara dal freddo in un sacco a pelo “a mummia”. Nei lunghi mesi di permanenza resiste a piogge gelide e venti fortissimi, e anche aun assedio di 10 giorni da parte delle guardie della compagnia, a ripetute molestie in elicottero, alle intimidazioni dei taglialegna arrabbiati. Alla fine la Pacific Lumber Company si arrende, accetta di preservare Luna e gli alberi che rientrano in una zona cuscinetto. Il 18 dicembre 1999, dopo 738 giorni, Julia scende dall'albero.

Ma non si ferma: segue il suo motto “you make the difference” (tu fai la differenza), partecipa a diverse azioni di disobbedienza civile: nel 2002 in Ecuador finisce anche in carcere per aver protestato contro il taglio di una foresta andina per far posto a un oleodotto. Espulsa, torna in patria dove è in prima linea in campagne come il no alla guerra in Iraq e la war-tax resistance. Racconta la sua permanenza sull'albero nel libro “The legacy of Luna” (in italiano “La ragazza sull'albero”) e riceve un dottorato ad honorem dal California New College. Citata in hit musicali (“Can’t Stop” dei Red Hot Chili Peppers), libri e serie tv (a lei è ispirato l'episodio dei Simpson “Lisa l’ambientalista”). Se volete andare a trovarla, ecco il suo sito.


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