Sembra
impossibile ma...
La
basilica di San Francesco, in pieno centro storico a Ravenna, offre
un'incredibile visione a chi si affaccia alla finestra ad arco sotto
l'altare maggiore: un'antica cripta che sembra uscita da un romanzo
fantasy. Il pavimento intarsiato con intricati e coloratissimi
mosaici è coperto d'acqua limpida dove nuotano pesci rossi e
talvolta anatre, un vero e proprio stagno incantato circondato non da
alberi e prati ma da colonne che sorreggono i soffitti a volta.
Non
me ne vogliano gli amici romagnoli, che sicuramente ben conoscono
questa perla, ma sono rimasto a bocca aperta quando l'ho scoperta su
un sito americano (!), e ne scrivo convinto che fra i tanti tesori
del Bel Paese questo possa essere sfuggito, come a me, a tanti altri.
La basilica di San Francesco è a poche decine di metri dalla tomba
di Dante Alighieri. Edificata nel nono secolo su una chiesa
più antica costruita nel 450 per volere del vescovo di Ravenna
Neone, passò ai Francescani nel 1261. Nel medioevo era la prediletta
dei Polentani, signori della città e ospiti di Dante, che nei suoi
ultimi anni di vita ne fu un assiduo frequentatore. Qui si svolsero i
suoi funerali, con ogni probabilità il 15 settembre 1321. Nei secoli
è stata restaurata e modificata più volte.
La
cripta fu costruita per ospitare le spoglie del Vescovo Neone, il cui
sarcofago in marmo oggi è l'altare maggiore; nel tempo si è venuta
a trovare sotto il livello del mare, ed è rimasta coperta dall'acqua
dolce di una falda sotterranea che può raggiungere anche 1,70 di
altezza. La finestra ad arco è l'unico accesso alla struttura
sotterranea, che si raggiunge tramite una doppia rampa di scale;
l'accesso però non è consentito, e i visitatori si accontentano di
ammirare la cripta dalla finestra, accendendo un sistema di luci, con
riflessi e trasparenze che giocano con le antiche architetture
creando effetti suggestivi. La cripta a tre navate coperta con volte
a crociera sorrette da colonne con capitelli geometrici è stata
restaurata più volte, l'ultima nel 1977,
e ogni anno viene ripulita (anche dalle molte monetine che lasciano i
visitatori) dai vigili del fuoco. I pesci rossi sono stati
immessi con una missione ben precisa: mangiare le alghe per evitare
che intacchino i mosaici pavimentali; le anatre invece vengono ogni
tanto a rinfrescarsi nel più esclusivo stagno del mondo.
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