Sembra
impossibile ma…
Questa
è una storia vera. La storia di Herman Sörgel e del suo incredibile
progetto, Atlantropa. L’idea è semplice: fondere insieme Europa ed
Africa e trasformarle in un unico super continente. Fantascienza?
Macché, di Atlantropa si è discusso seriamente per 30 anni ai
massimi livelli come di un piano concreto e realizzabile.
Anno
1928, Sörgel presenta ufficialmente il suo progetto. Che prevede la
chiusura dello stretto di Gibilterra, di Suez e dei Dardanelli con
una serie di grandiose dighe. Il Mediterraneo diventa così un lago,
e l’acqua evapora quasi due metri l’anno, processo da velocizzare
con un sistema di pompe idrauliche. Il nuovo assetto consente di
creare nel bacino una serie di dislivelli, tipo chiuse. Ad ovest il
mare si abbassa di 100 metri, ad est di 200. Principali effetti:
scompare l’Adriatico e i fondali emersi ridisegnano tutte le coste;
la Sicilia, unita alla Calabria a nord e alla Tunisia a sud, diventa
il fulcro del sistema di dislivelli, governato da enormi dighe. Qui
sorgono immense centrali idroelettriche.
Per
compensare l’innalzamento di “appena” un metro degli oceani, si
sbarra con un’altra diga il fiume Congo, trasformandolo in un
gigantesco lago al centro dell’Africa; modifica che invertendo il
corso del fiume Ubangi, trasforma il Lago Ciad in un grande mare,
collegato a ciò che resta del Mediterraneo grazie a un “secondo
Nilo” che porta l’acqua in tutto il Sahara rendendolo fertile.
Benefici
promessi? Eccone alcuni: le centrali idroelettriche soddisfano il
fabbisogno di energia di Europa e Africa; le terre emerse nel
Mediterraneo garantiscono nuove aree agricole; tutto il nordafrica
diventa coltivabile; i fondali prosciugati restituiscono migliaia di
navi affondate dando nuovo slancio all’archeologia; le conseguenze
economiche dei miglioramenti rendono il nuovo super continente
competitivo nei confronti di America a Asia.
Ma
chi è Herman Sörgel? Nato a Ratisbona nel 1885, architetto legato
alla Bauhaus e filosofo, nel 1927 elabora il suo titanico progetto.
Negli anni Trenta, per quanto il piano preveda il reich tedesco e
l’impero italiano come piloni portanti, Adolf Hitler lo boccia:
l’indispensabile collaborazione fra Stati europei e africani non
gli piace. E nel 1942 arriva a proibire la pubblicazione delle sue
opere. L’architetto non molla, va avanti anche dopo la guerra, fino
alla morte. Che arriva nel 1952 a Monaco di Baviera, investito da
un'auto in circostanze più che sospette.
Oggi
la climatologia, assai più avanzata, ci dice che le cose non
sarebbero andate come Sörgel aveva previsto: chiudere il
Mediterraneo ne aumenterebbe la salinità, trasformandolo in un mare
senza vita come il Mar Morto; le terre emerse, ricoperte di sale, non
sarebbero coltivabili; la Corrente del Golfo cambierebbe il suo
flusso, con effetti disastrosi sul clima, specie nel nord Europa. Nel
1958 l’Istituto Atlantropa, per 30 anni al lavoro sul progetto, lo
dichiarò ufficialmente superato, e due anni dopo chiuse i battenti.
E’ finita così. Ma se il fuhrer non avesse avuto in mente altri
piani?
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