mercoledì 25 marzo 2020

417 - ATLANTROPA




Sembra impossibile ma…
Questa è una storia vera. La storia di Herman Sörgel e del suo incredibile progetto, Atlantropa. L’idea è semplice: fondere insieme Europa ed Africa e trasformarle in un unico super continente. Fantascienza? Macché, di Atlantropa si è discusso seriamente per 30 anni ai massimi livelli come di un piano concreto e realizzabile.

Anno 1928, Sörgel presenta ufficialmente il suo progetto. Che prevede la chiusura dello stretto di Gibilterra, di Suez e dei Dardanelli con una serie di grandiose dighe. Il Mediterraneo diventa così un lago, e l’acqua evapora quasi due metri l’anno, processo da velocizzare con un sistema di pompe idrauliche. Il nuovo assetto consente di creare nel bacino una serie di dislivelli, tipo chiuse. Ad ovest il mare si abbassa di 100 metri, ad est di 200. Principali effetti: scompare l’Adriatico e i fondali emersi ridisegnano tutte le coste; la Sicilia, unita alla Calabria a nord e alla Tunisia a sud, diventa il fulcro del sistema di dislivelli, governato da enormi dighe. Qui sorgono immense centrali idroelettriche.

Per compensare l’innalzamento di “appena” un metro degli oceani, si sbarra con un’altra diga il fiume Congo, trasformandolo in un gigantesco lago al centro dell’Africa; modifica che invertendo il corso del fiume Ubangi, trasforma il Lago Ciad in un grande mare, collegato a ciò che resta del Mediterraneo grazie a un “secondo Nilo” che porta l’acqua in tutto il Sahara rendendolo fertile.

Benefici promessi? Eccone alcuni: le centrali idroelettriche soddisfano il fabbisogno di energia di Europa e Africa; le terre emerse nel Mediterraneo garantiscono nuove aree agricole; tutto il nordafrica diventa coltivabile; i fondali prosciugati restituiscono migliaia di navi affondate dando nuovo slancio all’archeologia; le conseguenze economiche dei miglioramenti rendono il nuovo super continente competitivo nei confronti di America a Asia.

Ma chi è Herman Sörgel? Nato a Ratisbona nel 1885, architetto legato alla Bauhaus e filosofo, nel 1927 elabora il suo titanico progetto. Negli anni Trenta, per quanto il piano preveda il reich tedesco e l’impero italiano come piloni portanti, Adolf Hitler lo boccia: l’indispensabile collaborazione fra Stati europei e africani non gli piace. E nel 1942 arriva a proibire la pubblicazione delle sue opere. L’architetto non molla, va avanti anche dopo la guerra, fino alla morte. Che arriva nel 1952 a Monaco di Baviera, investito da un'auto in circostanze più che sospette.

Oggi la climatologia, assai più avanzata, ci dice che le cose non sarebbero andate come Sörgel aveva previsto: chiudere il Mediterraneo ne aumenterebbe la salinità, trasformandolo in un mare senza vita come il Mar Morto; le terre emerse, ricoperte di sale, non sarebbero coltivabili; la Corrente del Golfo cambierebbe il suo flusso, con effetti disastrosi sul clima, specie nel nord Europa. Nel 1958 l’Istituto Atlantropa, per 30 anni al lavoro sul progetto, lo dichiarò ufficialmente superato, e due anni dopo chiuse i battenti. E’ finita così. Ma se il fuhrer non avesse avuto in mente altri piani?

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