Sembra
impossibile ma...
Migliaia
di bambini sono morti nell'Inghilterra Vittoriana a causa di un
elisir dalle fantomatiche virtù curative e di un biberon alla moda. Una
vera strage degli innocenti, solo che al posto di Erode c'è un
esercito di mamme che nel tentativo di preservare la salute dei loro
piccoli ne causarono tragicamente la morte.
Quando
nel 1721 muore il farmacista Thomas Godfrey di Hunsdon, il rimedio
che ha inventato, il Godfrey’s Cordial, è già famoso in tutto il
regno. Nei due secoli successivi se ne venderanno quantità enormi.
Si tratta di un elisir che promette di curare qualunque malessere
infantile dalle coliche alla diarrea fino all’insonnia. E in
effetti i bambini, che adorano il preparato reso dolce dalla melassa,
presa la medicina sono sereni, rilassati, dormono senza fare storie e
non piangono più per le coliche. Tutto grazie a un ingrediente
speciale: l'oppio. La formula, resa nota nel 1823, include infatti
zenzero, alcool del vino rettificato, olio di sassofrasso, laudano
(ovvero la tintura dell'oppio) e la dolcissima melassa di Venezia.
Sono
farmacisti e medici a consigliare il cordiale, visto che l'oppio è
ritenuto un medicinale tonico e corroborante, e non una droga. Il
flacone appare spesso accanto al letto delle partorienti, e una
piccola dose viene somministrata al bambino appena nato. Un rimedio
prezioso ed economico, usato in tutte le classi sociali, ma
soprattutto dalle donne che lavorano in fabbrica e non possono
perdere ore di sonno per il pianto del bambino. Sulla scia del
successo del Godfrey's Cordial fioriscono altri preparati analoghi,
dall’Atkinson’s Preservative al Mrs Winslow’s Soothing Syrup.
Ciò che nessuno sospetta, è che il rischio di overdose è
altissimo, anche perché l’oppio tende a separarsi dagli altri
ingredienti, e alla fine della bottiglia il bimbo assume droga pura.
Le morti inspiegabili sono continue, e i medici attribuiscono i
decessi a un'indefinita “debolezza dalla nascita” o alle cause
più improbabili. Gli elisir all'oppio saranno venduti fino agli anni
Venti del XX secolo.
Chi
sopravvive poi deve vedersela con un particolare biberon: una
bottiglia di vetro dalla forma schiacciata, col collo stretto e un
tubetto di gomma con tettarella finale. Diffusissimo e di gran moda,
perché permette a bimbi piccolissimi di nutrirsi quasi senza l'aiuto
dei genitori, avrà vari nomi: Banjo, Alexandria, Victorian. In
realtà è una bomba a orologeria. Data la sua forma, è
difficilissimo da pulire, e il tubo in gomma è un concentrato di
germi; il tutto diventa una perfetta incubatrice di batteri mortali.
Ci vorranno decenni per ribattezzarle “Killer bottles”. Ma quante
sono le vittime di elisir e biberon? Difficile dirlo, di certo molte
decine di migliaia; si calcola che contando anche malattie e
incidenti, la mortalità nei primi due anni di vita nell'Inghilterra
Vittoriana abbia superato il 50%.
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